Cronaca

Genova, errore dell’Inpdap: pensionati ex dipendenti del Comune ancora beffati

palazzo tursi comune genova

Genova. Cgil, Cisl e Uil dei pensionati di Genova e della Liguria intendono portare all’attenzione dell’opinione pubblica una vicenda che ancora una volta ha, guarda caso, coinvolto loro malgrado un consistente numero di pensionati: si tratta di 510 ex dipendenti del Comune di Genova a cui, come già da noi denunciato nell’anno 2010, l’Amministrazione comunale dell’ex Sindaco Vincenzi aveva revocato la pensione integrativa di cui queste persone, in maniera diretta o attraverso la reversibilità, erano legittimamente titolari.

Qualche mese fa, a seguito della segnalazione pervenutaci da parte di alcuni di questi pensionati, ci siamo resi conto di un errore dell’Inpdap nell’applicazione delle detrazioni fiscali operate sui redditi da pensione erogati dallo stesso Istituto, che ha avuto come conseguenza un aggravio generalizzato di imposizione fiscale, da poche decine dino a oltre 200 euro.

In sostanza il Comune aveva a suo tempo giustamente comunicato a Inpdap e Casellario centrale delle pensioni l’avvenuta soppressione dell’integrazione. L’Inpdap ha però seguitato a considerare il percepimento della stessa da parte degli ex dipendenti comunali.

Da oltre un mese Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno sollecitato la diretta assunzione di responsabilità da parte dell’ente previdenziale perché procedesse a informare le oltre 500 persone interessate affinché le stesse potessero essere messe nella condizione di veder corretto l’errore. A seguito di un recente incontro avuto con la Direzione provinciale dell’Inpdap non siamo ancora nella condizione di poter dire che si sia data soluzione al problema, poiché lo stesso Istituto non solo continua a non riconoscere il proprio errore, ma ha atteso mesi prima di assumersi le proprie responsabilità, causando nuovi danni economici agli interessati.

Pertanto le Segreterie territoriali Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil invitano tutti i pensionati coinvolti loro malgrado a recarsi presso i centri di assistenza fiscale per correggere l’errore tramite dichiarazione dei redditi.

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