Economia

Finmeccanica, Doria, Burlando e Fossati scrivono a Passera e Orsi: “No alle dismissioni”

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Genova. “L’intenzione manifestata da Finmeccanica di procedere a dismissioni di aziende del settore civile – quali Ansaldo Energia e Ansaldo STS – e le modalità del progetto cosiddetto “Superselex” stanno creando a Genova e in Liguria un grandissimo allarme”. Questo sono le parole con cui inizia la lettera scritta al ministro Corrado Passera da Marco Doria, sindaco di Genova, Giuseppe Piero Fossati, commissario straordinario della Provincia di Genova e Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria

“Si teme da un lato la perdita o il ridimensionamento di realtà produttive strategiche in un territorio che ha già subito in passato colpi durissimi alla sua struttura industriale. Dall’altro il rischio che operazioni di questo tipo producano consistenti esuberi negli organici, in un contesto già gravissimo per l’occupazione. Per quanto riguarda le attività che fanno capo a Elsag, esse sembrano non aver più avuto una connotazione precisa dopo che alla fine degli anni ’90 si pose termine – con una dismissione dolorosa – alla grande operazione Elsag-Bailey”.

La lettera al ministro dello Sviluppo Economico è molto lunga. “Si sono succeduti attorno a Elsag fusioni e mutamenti di assetto che hanno fatto smarrire l’originaria missione industriale: è aumentata legittimamente la preoccupazione di chi lavoro in quest’area. Infatti dopo le fusioni Elsag-Datamat e Elsag-Selex ora l’operazione “Superselex” acutizza le incertezze sia sulla vocazione produttiva, sia sui livelli occupazionali. Allarme ancora maggiore desta l’idea di Finmeccanica di dismettere Ansaldo Energia e Ansaldo STS per concentrare la sua attività nel solo settore della difesa. In particolare appare beffarda la prospettiva di abbandonare Ansaldo Energia, la cui salvezza era stata la motivazione a sostegno della dismissione Bailey. Tra l’altro una partecipazione consistente di Ansaldo Energia è già stata ceduta a un fondo di investimento, consentendo alla holding di incamerare risorse notevoli. E questa azienda, anche dopo aver sciolto l’alleanza strategica con Siemens, si è dimostrata capace di operare da sola e bene, producendo utili per Finmeccanica e mantenendo la leadership italiana nella Power Generation”.

Anche Ansaldo STS è riconosciuta leader mondiale nell’automazione ferroviaria, un settore già da tempo uscito dalle difficoltà degli anni scorsi: utili e fatturato sono in crescita, e non si comprende con quale logica si voglia abbandonare questa attività. “Ci sembra inaccettabile l’idea che si rinunci a produzioni industriali così qualificate e attive per “fare cassa” e sostenere altri segmenti produttivi di Finmeccanica che certamente hanno bisogno di essere rilanciati, ma non ai danni delle aziende che funzionano e delle loro maestranze. Infine, pur nel rispetto dell’autonomia delle imprese, riteniamo sorprendente che si pensi di imboccare un simile percorso senza un preventivo confronto con le istituzioni nel cui territorio operano queste realtà produttive e in assenza – almeno finora – di un’apertura di dialogo con le organizzazioni sindacali a livello aziendale, territoriale, confederale. Per tutti questi motivi abbiamo deciso che le istituzioni da noi rappresentate aderiscono alla protesta organizzata dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali per venerdì 15 giugno, e che saranno presenti alla annunciata manifestazione pubblica”.

“Chiediamo un incontro urgente al Governo, in particolare al ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera, eventualmente esteso ai rappresentanti del ministero dell’economia. Un appuntamento che sarebbe auspicabile potesse essere fissato prima della giornata di venerdì 15. Così come entro quella data sarebbe opportuno anche un incontro tra il Governo e le organizzazioni sindacali”.

La stessa lettera è stata inviata dai tre rappresentanti istituzionali anche all’ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi.

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