Genova. Nel capoluogo ligure è rottura delle trattative tra sindacati ed Eni. Situazione che ha portato alla convocazione di un’assemblea pubblica, che si è svolta stamattina in piazza della Vittoria.
“L’incontro di ieri in fase di raffreddamento non ha portato a nulla, pertanto abbiamo convocato tutti e non avendo le 48 ore necessarie per la convocazione nei locali, abbiamo indetto l’assemblea qui in piazza – spiega Elisabetta Colli, segretario provinciale Uilcem – anche la cittadinanza, così, si potrà rendere conto di quanto succede in Eni”
Quello che i sindacati vogliono ottenere prima di tutto sono il recupero delle relazioni e la gestione dei problemi, cercando di consolidare quello che attualmente esiste. A rischio, infatti, c’è tutto il comparto petrolifero, composto da un migliaio di lavoratori in totale. “Il problema non investe solo la sede, ma tutti, personale diretto e indiretto – spiega Marco Granara, segretario Femca Csil – una duplice criticità, sia di relazioni che di cessazione dell’organico. A rischio c’è tutto il comparto, perché Eni per non far scoppiare il caso non ridimensiona tutto in una sola volta, ma piano piano continua a smembrare. La paura, in conclusione, è che nel lungo periodo non rimanga nulla”.
Una situazione critica, quindi, che vede l’impegno di tutti. “E’ la prima volta in Eni che ci troviamo a fare la procedura di raffreddamento davanti al Prefetto. Ma questo succede perché non esistono più le relazioni sindacali, ormai ridotte a mere comunicazioni – dichiara Antonio Griffi, segretario Filctem Cgil – Le riduzioni di organico sul polo ci vengono comunicate senza possibilità di trattativa ed Eni, come al solito, non farà una chiusura in una sola volta, ma smembrerà piano piano”.