Economia

Dalla green economy i nuovi posti di lavoro

energie rinnovabili

Il passaggio verso una economia più verde potrebbe generare tra i 15 e i 60 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo nei prossimi vent’anni e aiuterebbe decine di milioni di lavoratori ad uscire dalla povertà. Emerge da un nuovo rapporto dell’Ilo realizzato dall”Iniziativa per i Lavori Verdi’.

Lo studio ‘Lavorare per uno sviluppo sostenibile. Opportunità di lavoro dignitoso e inclusione sociale nell’economia verde’, sostiene che il numero di posti di lavoro creati dipenderà dall’adozione di una corretta combinazione di politiche. “L’attuale modello di sviluppo si è dimostrato inefficace e insostenibile, non solo per l’ambiente, ma anche per le economie e le società -ha affermato il direttore generale dell’Ilo Juan Somavia.

Dobbiamo muoverci al più presto verso un percorso di uno sviluppo sostenibile attraverso un insieme coerente di politiche che riconosca alle persone e al pianeta un posto centrale”. “Per questo la Conferenza delle Nazioni Unite ‘Rio+20’ che si terrà dal 20 al 22 giugno -aggiunge Somavia- sarà un momento determinante per garantire che, nel futuro, il lavoro dignitoso e l’integrazione sociale siano parti integranti di ogni strategia di sviluppo”. “Questo rapporto -ha osservato Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) – arriva alla vigilia del 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, che ha come tema ‘Economia verde: ne fai parte anche tu?’. I risultati del rapporto sottolineano che l’economia verde potrebbe aiutare milioni di persone di uscire ad uscire dalla povertà, garantendo migliori condizioni di vita a questa generazione e a quelle future. Mentre i leader si stanno preparando al vertice Rio+20, vogliamo diffondere in tutte le capitali del mondo questo messaggio positivo che apre nuove prospettive e opportunità”.

La transizione verso una economia più verde, dice l’Ilo, avrà ripercussioni su almeno la metà della manodopera mondiale — l’equivalente di 1,5 miliardi di persone. Se è vero che i cambiamenti determinati da questa transizione si faranno sentire sull’intera economia, lo studio sostiene che otto settori avranno un ruolo centrale e subiranno le conseguenze maggiori: l’agricoltura, l’industria forestale, la pesca, il settore dell’energia, l’industria manifatturiera ad alta intensità di manodopera, il riciclaggio dei rifiuti, le costruzioni e i trasporti.

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