Economia

Crisi, addio vacanze estive: resta a casa 1 italiano su 3

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Dal 2010 al 2012, gli anni della crisi, il treno delle vacanze estive ha perso il 13% dei vacanzieri passando dal 79% al 66% che ”resiste”. Sono 33,3 milioni quest’anno coloro che andranno nei luoghi di villeggiatura ma erano 39 milioni appena due anni fa. La durata media della pausa estiva sarà di 12 giorni, per una spesa di 906 euro.

E’ quanto emerge dai dati Confeserrcenti-Swg, secondo cui a influire sulle scelte delle ferie estive dominano il fattore reddito disponibile (quest’anno al 39%), la preoccupazione per la situazione economica (22%), le tasse (10%). ”In questa situazione di crisi sarebbe davvero suicida pensare ad aumenti Iva o ad altri balzelli fiscali – sottolinea il presidente Confesercenti Marco Venturi – con il bel risultato di affossare il turismo italiano che invece necessita’ di promozione ed incentivi per poter essere quella grande risorsa per la ripresa economica”.

Un’operazione crescita senza il turismo infatti ”e’ un non-senso: chiediamo al Governo una sede di confronto rapida per definire una vera politica di rilancio del settore”. La durata delle vacanze, secondo lo studio Confesercenti, rimarrà stabile rispetto ai due anni precedenti assestandosi sui 12 giorni medi. Il 35% non supera il muro delle due settimane (con il 18% che si limita ad una permanenza fuori casa di una settimana) mentre solo il 26% si orienta su vacanze più lunghe, in particolare i residenti nelle regioni del Nord-Ovest ed i pensionati che però sono particolarmente attenti a scegliere mete, pernottamenti e periodi compatibili con le loro risorse.

Quanto al bugdet sale leggermente rispetto al 2011 con 906 euro contro 823 dell’anno precedente. Ovvero la spesa complessiva sarà di 30 miliardi. Cifre entrambe inferiori pero’ rispetto ai 1.022 euro del 2010 e comunque sotto i mille euro. E si sente in particolare il peso del caro-carburanti (visto che comunque il mezzo preferito per fuggire dalle citta’ resta l’auto cui si affida il 64% mentre appaiono in leggero calo aerei e navi). Si profila, invece, un bugdet decisamente ridotto per i giovanissimi (attorno ai 500 euro).

Tra i vacanzieri, 7 italiani su 10 resteranno in Italia, mentre uno su cinque non si muovera’ dalla propria regione. Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Calabria e le isole riscuotono i maggiori successi. L’indicazione dell’Emilia-Romagna suona di auspicio per un ritorno alla normalita’ nel piu’ breve tempo possibile, ma e’ anche un segnale alle Istituzioni perche’ sostengano le attivita’ economiche e turistiche di quelle zone. Il mese leader e’ piu’ che mai agosto nel quale si concentra ben il 55% dei vacanzieri (il 53% nel 2010, il 52% nel 2011), mentre un 36% resta fedele come negli scorsi anni a luglio ed un 19%, dato leggermente superiore al 2011 e 2010, vira decisamente su settembre.

La concentrazione delle ferie provoca una netta flessione delle vacanze fuori stagione che con il 36% calano del 5% rispetto al 2011. Agosto sugli scudi dunque e soprattutto agosto al mare che resta l’approdo di gran lunga preferito: anzi quest’anno con il 53% di preferenze ed un balzo di 5 punti rispetto al 2011 e di 4 punti sul 2010 inverte una tendenza al declino che procedeva dal 2009

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