Cronaca

Convegno dei giovani industriali, le voci della protesta: “Hanno impedito la nostra libertà di manifestare”

Santa Margherita. “Non ci hanno permesso di arrivare davanti alla sede del convegno, impedendo così la nostra libertà di manifestare”. Queste le parole con cui i manifestanti che hanno partecipato alla protesta organizzata dall’associazione Acari Tigullio, a cui hanno anche aderito il Pcl e Rifondazione Comunista, spiegano la paradossale situazione che hanno dovuto affrontare questa mattina mentre, con le bandiere in mano, stavano tentato di raggiungere il luogo in cui si svolgeva il convegno dei giovani industriali, cioè l’Hotel Miramare. “Ci è stato detto che non potevamo passare per via delle nostre bandiere – spiegano – una situazione assurda visto che tutti potevano percorrere tranquillamente quel tratto di strada, tranne noi”.

Soltanto due rappresentanti hanno potuto oltrepassare la fantomatica linea di confine, ma rigorosamente senza nessuna bandiera, né di forze politiche né quella No Tav. “Stiamo valutando se possano esistere gli estremi per fare un esposto in Procura della Repubblica – proseguono – le cose sono due, infatti, o si crea una zona rossa in cui non può accedere nessuno, oppure è assurdo decidere arbitrariamente chi possa entrare o meno, escludendo soltanto noi. Oggi a Santa Margherita Ligure è avvenuto un fatto gravissimo, impedendo a molti cittadini per la maggior parte lavoratori residenti nel Tigullio di rispettare un diritto Costituzionale, quello della libertà di espressione”.

Erano circa una quarantina i manifestanti che intorno alle 9.30 si sono raccolti davanti alle pescherie di Santa Margherita per “dare il benvenuto ai privilegiati che ci mangiano in testa”, hanno spiegato.

L’intento era quello di avviarsi sotto la sede del convegno, ma non è stato possibile. “E’ nostro diritto manifestare la contrarietà a un governo di banchieri e industriali e a una politica che lo appoggia in tutto e per tutto – proseguono – siamo qui perché è nostro dovere civico girare i denti a chi rappresenta la parte primaria delle nostre sofferenze”. Una protesta contro il governo, quindi, ma anche contro le principali forze politiche, oggi rappresentate a Santa Margherita da Angelino Alfano, segretario del Pdl, Enrico Letta, vice segretario del Pd e Pieferdinando Casini, leader dell’Udc.

E dopo la protesta di questa mattina, tra i manifestanti nasce una domanda spontanea. “La polizia dello stato ha la funzione di difendere le banche, la confindustria e i partiti di fronte a una protesta assolutamente democratica o ha il dovere è di difendere tutti, quindi proteggere anche la libertà di manifestare e il corteo?”, conclude i portavoce dei manifestanti.

Ma stamattina anche un’altra protesta è andata in scena a Santa Margherita: quella dei balneari, gravati dal macigno della direttiva Bolkestein, che prevede la messa all’asta delle concessioni demaniali dal 2016. Proprio per portare ancora una volta l’attenzione sui loro problemi non si potevano certamente fare scappare un’occasione come questa.

All’iniziativa, organizzata dalla Libera Associazione Concessionari Stabilimenti Balneari della Provincia di Genova Sib Confcommercio, hanno anche anche il Cna Balneatori Liguria e l’Associazione Concessionari Ormeggi Liguria (Aco Liguria).

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