Cronaca

Cassazione Diaz: attesa per il processo, ma sulla sentenza incombe l’ombra della Cedu

Diaz 0750

Genova. Ancora dieci giorni e poi a Roma, presso l’aula “Giallombardo”, di fronte ai giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione, andrà in scena l’ultimo capitolo del processo per i fatti della scuola Diaz. Il processo di appello si è chiuso nel maggio 2010 con 25 condanne di colpevolezza che hanno colpito anche alcuni altissimi funzionari della polizia di Stato.

Fra loro l’attuale responsabile della Divisione centrale anticrimine Francesco Gratteri (condannato a 4 anni per falso), Giovanni Luperi, ex vicedirettore Ucigos (quattro anni per falso): Gilberto Caldarozzi, oggi numero uno del servizio centrale operativo (quattro anni per falso); Spartaco Mortola, ex capo della Digos genovese e nel frattempo promosso questore (tre anni e otto mesi per falso); Vincenzo Canterini, ex comandante dei celerini romani in pensione con il grado di questore (5 anni per falso).

Complessivamente gli imputati hanno ricevuto una condanna pari a 98 anni e tre mesi di reclusione. Furono 60 i manifestanti che durante il blitz rimasero contusi e feriti, alcuni in maniera seria e permanente. Vennero picchiati anche due giornalisti, uno inglese e l’altro italiano, Lorenzo Guadagnucci del ‘Resto del Carlino’. In primo grado, le condanne avevano escluso la catena di comando e le pene avevano colpito solo 13 imputati per un totale di 35 anni e sette mesi di carcere.

Sulle decisioni della Corte potrebbe pesare anche una recente sentenza della Corte europea dei diritti umani (Cedu) che alcuni dei difensori dei poliziotti hanno recentemente utilizzato per chiedere alla Corte l’annullamento della sentenza di appello. La sentenza in questione impone al giudice dell’appello, in caso di ribaltamento di una sentenza, se ritiene di valutare diversamente l’attendibilità di un testimone giudicato inattendibile dal giudice di primo grado e quindi di condannare un imputato prima assolto, di riascoltare personalmente il testimone e di non accontentarsi di un giudizio sui verbali.

Il caso esaminato dalla Corte europea era relativo a un processo celebrato in Moldavia ma i precedenti della Corte europea vengono ritenuti applicabili anche agli altri Stati aderenti. Ma quanto potrebbe pesare effettivamente questa sentenza sul processo Diaz?

“Alcuni difensori dei funzionari di polizia condannati in secondo grado hanno chiesto alla Cassazione di annullare le condanne – spiega Emanuele Tambuscio, uno degli avvocati che difendono le parti civili nel processo Diaz – ma la sentenza della Cedu in realtà non trova applicazione in questo processo perché i giudici della corte d’appello di Genova non hanno valutato diversamente le testimonianze rispetto al primo grado, bensì hanno fatto una ricostruzione accurata dei fatti basandosi su elementi di prova diversificati”.

Il processo, intanto, arriva a pochi giorni dal deposito delle motivazioni con cui la Cassazione ha assolto l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, condannato in appello a un anno e quattro mesi di reclusione per aver istigato alla falsa testimonianza l’ex questore Francesco Colucci, insieme all’ex capo della Digos Spartaco Mortola, condannato a un anno e due mesi e anche lui assolto dalla Suprema Corte. Nelle motivazioni della sentenza. però, quanto accadde alla diaz viene definito come “inqualificabili violenze”.

“Il fatto che alla Diaz siano state perpetrate inqualificabili violenze – dice l’avvocato Laura Tartarini – non poteva certo essere negato quello che ci preoccupa in vista del processo è che per quelle violenze non vengano condannati solo gli esecutori materiali ma anche, come ha fatto la Corte di appello di Genova, i funzionari che quell’operazione l’hanno pensata e coordinata”.

Infine, sull’assoluzione dell’ex capo della polizia, Tartarini non risparmia una vena polemica: “Speriamo che i giudici, che sono così stati così garantisti nel caso dell’ex capo della polizia, lo siano anche il prossimo 13 luglio, quando 10 manifestanti rischieranno di veder confermate condanne tra i 10 e i 15 anni di carcere”.

Per quanto riguarda il processo della Diaz, il collegio della quinta sezione penale che si occuperà del caso è composto da 5 giudici. Tre di loro sono gli stessi che hanno deciso il processo Dell’Utri: oltre al presidente titolare Aldo Grassi, i consiglieri Stefano Palla e Gerardo Sabeone. Gli elementi nuovi sono i consiglieri Piero Savani e Paolo Antonio Bruno.

Lunedì 11 giugno il processo si aprirà con la relazione del giudice. Martedì 12 giugno a parlare sarà il procuratore generale Pietro Gaeta. Le udienze di mercoledì. Le giornate di giovedì e venerdì saranno invece dedicate alle discussioni degli avvocati di parte civile e dei difensori degli imputati. Venerdì 15 giugno in serata, o forse in nottata, sarà emessa la sentenza.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.