Genova. Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha annunciato che quella di oggi è stata una delle sue ultime conferenze stampa e forse proprio per questo è stato un vulcano. Non solo ha dichiarato che farà un passo indietro dal punto di vista della società, ma che andrà anche meno alla stadio, ricordando però di essere sempre il primo tifoso del Genoa. “In questo momento non me la sento”, ha precisato.
Si era inoltre ripromesso di non parlare di calcioscommesse, o per lo meno di parlarne il meno possibile, ma una volta davanti ai microfoni non ne ha potuto fare a meno.
”Spero che Sculli possa dimostrare la sua estraneità anche se è difficile a leggere le intercettazioni. Spero che si tratti solo di bullismo o di superficialità, se ha sbagliato pagherà, ha detto Enrico Preziosi riferendosi alle intercettazioni con il capo ultrà Massimo Leopizzi.
“E’ grande il dolore nel vedere Criscito coinvolto in questa storia. L’ho sentito ieri e mi ha ribadito la sua totale estraneità. Mi ha detto presidente stai tranquillo sono fuori da ogni cosa – prosegue Preziosi – Mi spiace che alcuni miei giocatori abbiano frequentazioni poco serie”, ha aggiunto.
Preziosi riferendosi alle telefonate e agli incontri di Milanetto, Criscito e Sculli con ultras e personaggi indagati dalla magistratura per vicende extracalcistiche. ”Voglio bene a Sculli – ha detto Preziosi – a Criscito e a
Milanetto, non voglio pensare che abbiano fatto qualcosa contro la società”.
Preziosi non ha esitato neppure nel tirare una frecciata al sistema italiano. “In Inghilterra, qualche settimana fa, un italiano ha vinto una partita importante che si è decisa solo nel momento in cui è arrivato il risultato di un altro match – ha dichiarato – Lì nessuno ha detto nulla, mentre in Italia sarebbe scoppiato il finimondo”. Il riferimento è più che chiaro. Ovviamente Preziosi si è riferito alla partita che ha portato il Manchester City di Mancini alla vittoria della Premier League.