Camogli. Sarà fusione a due, fra Camogli e Avegno. Alla fine, il Golfo Paradiso, club di puro settore giovanile, non ha accettato. Ecco la lettera di Gennaro Costaro, presidente del Camogli e fra i fautori della fusione.
“Alla fine degli anni ottanta un gruppo di persone appassionate di calcio, tutti residenti nel Golfo Paradiso, decise di impegnarsi tutti insieme per dare la possibilità nel ns. comprensorio a tanti ragazzini di giocare a calcio. Queste persone, e mi piace fare i nomi, Macchiavello N. – Gaggioli F. – Costaro G. – Bricchetto M. – Ghiggini G. – Bocchia G. – Nanna M. – Clary S. – Lagostena M. – Banchieri S. – Serravalli G. – Balocco F. e altri, senza strutture e senza risorse hanno formato il primo embrione di quella che sarebbe diventata la A.C.D. Golfo Paradiso con l’ingresso successivamente di altri ( Scaroni B. – Moltedo T. – Motta P. ecc).
Nel tempo quel gruppo si è rinforzato, si è strutturato, si è organizzato ed è cresciuto ma sempre con un unico sogno: FORMARE NEL NOSTRO COMPRENSORIO UNA FORTE SOCIETA’ DALLA SCUOLA CALCIO ALLA PRIMA SQUADRA CHE POTESSE DARE LA POSSIBILITA’ AI NOSTRI RAGAZZI DI GIOCARE AL CALCIO. Finalmente nel Giugno 2012 quel sogno si poteva realizzare ma in un pomeriggio tutto si è dissolto perché un gruppo di Genitori ….. (non di dirigenti di società) ha riunito un Direttivo ed ha detto di no. Questi genitori non hanno capito che il progetto di cui si stava parlando non era una asettica Fusione tra Società ma più ambiziosamente della realizzazione di un SOGNO.
Sapete perché a me ed ai miei amici tutto questo dispiace tantissimo al punto di sentire il bisogno di scriverVi questa lettera aperta in piena notte? Perché vorrei spiegarVi che quando uno decide autonomamente e senza obblighi di diventare un “Dirigente” di una Società sportiva deve avere la capacità di spogliarsi del ruolo di genitore che guarda solo al proprio figlio per dedicarsi a tutti. Tutti speriamo che i nostri figli siano campioni e che facciano goal a palate in ogni partita, ma pochi abbiamo la capacità di capire che anche se nostro figlio non gioca, è infortunato, o non è portato al calcio, il compito di un Dirigente è quello di andare ugualmente al Campo (con tutte le condizioni atmosferiche ed in tutte le situazioni) per dedicarsi agli altri. Quando nostro figlio smette di giocare il Dirigente vero rimane nella Società a dare una mano ed ad impegnarsi come prima e più di prima.
Ecco perché stanotte non riesco a riposare serenamente, perché io e i miei amici ci sentiamo defraudati da un gruppo di genitori (e non da un gruppo di dirigenti) di un SOGNO di almeno vent’anni. Capisco che c’era poco tempo ma era un treno che passava ora e che chissà se passerà ancora e queste persone lo hanno bloccato semplicemente perché non sono state capaci di guardare al di là del proprio naso ed hanno deciso di impedire la realizzazione di qualcosa di storico nel nostro territorio.
Voglio aggiungere ancora un cosa sperando di farVi riflettere ancora: cosa farete quando i Vostri figli smetteranno o penserete che “per il loro futuro” è meglio spostarsi in un’altra Società più forte? Ve lo dico dico io senza paura di essere smentito: abbandonerete la A.C.D. GOLFO PARADISO e lascerete a noi il piacere e l’onere (secondo i punti di vista) di andare avanti.
Per quanto mi riguarda in conclusione Vi dico subito che sono sicuro che insieme ai miei amici sapremo aspettare e non sarà un’altra delusione come questa a farci mollare.
Prima o poi i tempi matureranno e riusciremo a coronare il nostro sogno e raggiungeremo il nostroa obiettivo di una vita da Dirigenti sportivi. Grazie per la pazienza.