Genova. Nel bilancio 2012 del Comune di Genova non ci sarà la tassa di scopo per salvare Amt. E’ quanto emerso oggi dalla presentazione del documento economico. Una conferma questa che non farà saltare di gioia i sindacati, da qualche giorno con le antenne rizzate e già pronti a schierarsi in assetto di guerra.
Le voci che circolano negli ultimi tempi in azienda vedono sostanzialmente confermato il piano industriale presentato in epoca Vincenzi, con un aumento di 40 minuti nell’orario di guida degli autisti, che secondo i sindacati è “in palese contraddizione con il contratto nazionale”, e paventato taglio di 1 milione di km alle linee che si va a sommare a quelli già effettuati nello scorso anno. Piano che i lavoratori hanno già rigettato e che potrebbe tradursi, secondo le loro stime, in una voce: esuberi del personale, considerato anche il recente stop alla legge regionale per il bacino unico, arenata, attualmente, nei meandri di via Fieschi.
Il deficit di Amt, non è un segreto, ammonta a circa 30 milioni di euro, di cui una ventina per mancato incasso dalla quota spettante al Comune. “Se a questa cifra aggiungiamo i 4,5 milioni e mezzo previsti nel bilancio per l’aumento degli affitti operati da Spim – ricorda Antonio Cannavacciuolo, Uiltrasporti – che per altro è una partecipata di Tursi, altri 4 milioni ugualmente previsti per l’effetto del contratto nazionale, che però non è mai stato firmato e i 6 milioni derivanti dall’evasione, superiamo i 30 milioni di buco. Ora – continua il sindacalista – se qualcuno non è in grado di gestire un’azienda e al contrario vuole scaricare l’incompetenza su lavoratori e cittadini, si sbaglia di grosso”.
La pace armata tra rappresentanze e azienda, siglata per ovvie ragioni in campagna elettorale, rischia di saltare da un momento all’altro, aggiungendo un peso non da poco alle patate bollente con cui deve fare i conti Marco Doria. Lunedì alle 8.30 il sindaco incontrerà i sindacati, mentre martedì alle 9 i rappresentanti dei lavoratori si riuniranno con i vertici di Amt.
“Se il piano industriale resta quello a cui già ci siamo opposti nei mesi scorsi, inizieranno davvero i problemi”. Resta “l’amaro in bocca per quanto detto in campagna elettorale e ora disatteso – conclude Cannavacciuolo – Se le voci, come sembra, saranno confermate una cosa è certa: la nuova amministrazione non inizia con il piede giusto”.