Altro che passo indietro, con Lo Monaco è il Genoa a fare un passo avanti: “Puntiamo alla stella”

Pegli. Un passo avanti. Evocato, immaginato, vagheggiato, con l’arrivo di Pietro Lo Monaco il presidente Enrico Preziosi compie il passato avanti che tutti i tifosi genoani hanno sempre evocato.

Nelle ultime stagioni rossoblù la programmazione è stata la “non programmazione”: giocatori venduti e acquistati a raffica, giocatori in prestito in giro per l’Italia.

Enrico Preziosi prende Lo Monaco e gli lascia determinare la barra dell’organizzazione e del mercato. La frase più importante che ha detto l’ex Catania non è stata la suggestiva (per quanto convinta) “Perché non giocare per la stella?”, quanto “Non sono qui per fare tappezzeria”.

Avranno modo di scontrarsi i due: Preziosi non è Pulvirenti, ha lo stesso fare effervescente ma a differenza di quest’ultimo il Joker sa in maniera istintiva di calcio.

Tra le tante qualità di Lo Monaco c’è quella di essere stato un osservatore (e bravo a quanto ne dicono): lo dimostra anche la nidiata dirottata in Sicilia a costruire il miglior Catania degli ultimi trenta anni. Dopo Savoia, Reggina, arriva a Udine e lì assieme a Pozzo costruisce il gioiello friulano fatto di organizzazione e giocatori scovati e portati in Italia al prezzo del biglietto d’aereo di linea, per poi rivenderli a peso d’oro in giro per l’Europa.

A Catania ha dimostrato ottimo direttore sportivo (l’ultima chicca la cessione di Martinez a 12 milioni a uno come Beppe Marotta, non un fesso qualsiasi).

Adesso già girano i nomi di mercato, molti targati Catania, da Lodi a Barrientos. La sensazione è che continueranno a circolare, ma che ora – passata la burrida calcioscommesse – arriveranno al Genoa obiettivi ben definiti. Martedì la presentazione di Luigi De Canio, con lui sicuramente Lo Monaco parlerà del Genoa del futuro. La certezza è che da adesso in poi sarà meno estemporaneo, meno aleatorio.

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