Genova. Ha confermato la stessa versione fornita in questura anche davanti al pm Massimo Terrile: arrabbiato per la festa di “quei doriani”, M.M, il giovane ultrà genoano fermato per l’aggressione ai tre tifosi bluecerchiati, ha detto al sostituto procuratore di aver agito da solo, sotto l’effetto appunto di rabbia e alcol.
Il 19enne, elettricista disoccupato, ha scelto oggi di presentarsi spontaneamente davanti al pm Terrile, una scelta difensiva volta probabilmente a cercare di evitare la misura della custodia cautelare in carcere.
Stamani M.M, accompagnato dai genitori ha parlato a lungo con i suoi legali, Stefano Sambugaro (lo stesso che difende il capo ultrà del Genoa Massimo Leopizzi) e Davide Paltrinieri, nella sede dell’Ordine degli Avvocati in via XII Ottobre.
Poi verso le 14 ha dribblato i giornalisti che lo attendevano fuori dal palazzo, prendendo di nascosto un’uscita secondaria e dirigendosi con l’avvocato Sambugaro a palazzo di giustizia. La volontà anche da parte dei legali difensori rimane quella di cautelarne il più possibile la privacy, impedendo riprese e fotografie. Le sue generalità non sono state infatti rese note per evitare il rischio di rappresaglie. I genitori sono usciti invece dal portone principale ma non hanno voluto comunque rilasciare dichiarazioni.