A partire da Google, tutta la rete celebra Alan Turing: il padre dell’intelligenza artificiale

google alain touring

La crisi galoppa ma Google sembra inarrestabile. Il googleplex nella Silicon Valley creato dai due fondatori Larry Page e Sergey Brin ormai è diventato un benchmark come piace dire agli economisti: un parametro di riferimento.

Come racconta Ken Auletta, giornalista del New Yorker e autore del volume “Effetto Google” tradotto da Garzanti, dai giorni della crisi Google non ha comunque ceduto il passo, ha semplicemente razionalizzato la sua produzione.

Certo rimangono immutate pratiche come il “Tgif” (thanks god is Friday), la riunione tra gli ingegneri e i fondatori che si tiene ogni venerdì per discutere delle iniziative dell’azienda, e soprattutto ringraziare per la fine della settimana.

Rimangono pratiche che hanno reso famosa l’azienda come quella di lasciare agli ingegneri la libertà di scegliere come impiegare il 20% del loro tempo di lavoro per dedicarlo a progetti innovativi. E ancora. Rimangono celebri le mense con cibo sano e selezionato e la possibilità di fare massaggi dentro la struttura (non poche massaggiatrici e massaggiatori, assunti e pagati anche attraverso le azioni di Google sono poi diventati milionari grazie alla crescita del valore delle azioni della azienda).

Google che come ripete lo stesso Auletta, è l’azienda che più di ogni altra non solo sta cambiando i media, ma il mondo, celebra oggi il centenario della nascita a Londra, il 23 giugno 1912, di Alan Turing, matematico, considerato il padre dell’informatica e dell’intelligenza artificiale.

Il motore di ricerca pubblicato oggi un doodle che si ispira appunto alla celebre “macchina di Turing”, una scatola nera che obbedisce a istruzioni predefinite e che può essere considerato l’antenato dei computer. Grazie al suo interesse per la crittografia, Turing riuscì a decifrare i codici segreti usati dai nazisti con la macchina tedesca ‘Enigma’, dando probabilmente una svolta decisiva alle sorti della Seconda Guerra Mondiale.
La vita di Turing si concluse in modo tragico e precoce. Nel 1952, con l’accusa di omosessualità, fu condannato alla castrazione chimica con iniezioni di ormoni femminili. Si uccise due anni dopo, nel 1954, a 42 anni, morsicando una mela avvelenata al cianuro. Turing è stato riabilitato soltanto nel 2009, con le scuse ufficiali del governo britannico.

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