Santa Margherita. Quarantasette iscritti, quarantaquattro Dinghy 12′ in acqua, nove legni. La 14° edizione del Trofeo Santa Margherita Ligure dell’omonimo Circolo Velico presieduto da Gianni Castellano quest’anno batte ogni record.
Dopo un richiamo generale per l’eccessiva vivacità dei partenti, con aria molto leggera e forte corrente (per chi se ne accorge..) si parte, ma ci sono ancora quattro OCS tra cui il titolatissimo Pinne Oneto a dimostrazione dell’aggressività del dinghista tipo a 72 anni…! Alla boa di bolina gira primo Nello (al secolo Ottonello) con il suo legno d’età Giulia, tallonato da Paco Rebaudi con un moderno Nauticalodi d’epoca e dall’attento Filipou Jannello con il Cicci dal nuovo look blu/arancio, timone compreso. Tra gli inseguitori, appaiati, Panagini, il mitico Pinne ignaro della falsa partenza, Pinuccio Vacava con il vincitore di Varazze Mogador, e Caramagnani Jr ( Alberto). Più attardati King Paolino Vacava, Aldo Samele e Italo Bertacca che trascinati dall’impeto agonistico di Pinne, avevano dovuto rifare la partenza, ma avevano velocemente recuperato il distacco.
In poppa Rebaudi supera Ottonello e inizia la bolina, mentre il vento cala e ruota leggermente a levante, rendendo la navigazione particolarmente complessa. Il Comitato, che non era riuscito a fare in tempo ad interrompere alla fine della poppa, dà il segnale di riduzione alla conclusione della seconda bolina. Vince Rebaudi, seguito a breve da Jannello, Penagini, Pinuccio Viacava, Gilli, Carmagnai Jr. e Emanuele Tua molto soddisfatto del suo nuovo Michel Orietta II. Il vento cala ancora condannando inesorabilmente una ventina di barche al fuori tempo massimo.
Tutti a casa per la cena pantagruelica alla Darsena durante la quale è tutto un consultare I Pad e I Phone rispetto alle previsioni meteo che promettono tempesta. Il giorno dopo, alle 9 tutti in spiaggia – o all’adiacente spiazzo della nuova passeggiata di Santa dove sono ospitati i tanti regatanti che vengono da fuori, tra i quali perfino Corbellini, Coppola, e il Commodoro Falzotti sigaromunito – a scrutare mare e nuvole e a sparare le interpretazioni più suggestive e creative. Alle 12 barche in acqua e si raggiunge con arietta la barca comitato. Dopo una mezz’ora ad incrociare, il vento delle previsioni fa la sua apparizione sull’acqua, a partire dal porto di Rapallo (tramontana ndr). Obbligo di giubbotti e via con bel ventone rafficato si parte mentre una ventina di dinghisti, visti i cirri che occhieggiano dal Santuario di Montallegro, ritengono più saggio avviarsi velocemente in porto.
Al via l’airone D’Albertas prende subito il volo seguito a ruota da Rebaudi e Gilli. Più distanziati Nicola Rainusso, Ottonello e Manu Tua. Mentre i primi raggiungono velocemente la boa di bolina, iniziano pittoresche scuffie, avarie invalidanti o semplici ingavonature con relativo riempimento d’acqua. Alla boa di poppa L’Airone mantiene il comando, seguito da Gilli che ha superato di potenza il più compatto Paco, che però alla fine della bolina riesce ancora a sopravanzarlo. Quarto è Tua, sempre più contento della nuova compagna d’avventura marina, quinto l’inossidabile Ottonello. Seguono Penagini, Rainusso, Gazzolo e Samele e altri 9 concorrenti sopravvissuti. Da segnalare l’arrivo in planata del Segretario Baffina 16°, ingarellata con Nicola Laffi che la batte di un secondo. Conclude gli arrivi Filippo Jannello, al quale era partito, per la seconda volta in sei mesi, il bozzello dell’archetto, riparato in corso d’opera a tempo di record per concludere comunque la regata. La barca posa boe segnala vento di 9 metri sulla boa di bolina e la giuria spedisce tutti a casa.