Scoiattolo grigio, Legambiente Liguria: “Qui uno dei più importanti piani per la biodiversità”

scoiattolo

Genova. “Abbiamo chiesto al Ministro Clini di assegnare una via preferenziale e urgente all’approvazione dello specifico Decreto Ministeriale, su cui i funzionari dello stato lavorano da diversi anni, al fine di chiudere il “rubinetto” del commercio delle specie di scoiattoli alloctoni nel nostro Paese.” ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.

Questi animali infatti subiscono spesso, dopo un po’ di tempo dall’acquisto, il triste destino dell’abbandono in una natura che non è la loro divenendo così tra gli involontari protagonisti della perdita di biodiversità in Italia: perché allora continuare a mantenere aperto il commercio di animali selvatici alloctoni che sono causa dell’erosione di biodiversità per difendere la quale siamo poi costretti a spendere molte risorse per eliminare quegli stessi animali?

Le conseguenze pesanti, per la biodiversità e dei danni a molte attività economiche, causate dal commercio e dalla diffusione di specie animali e vegetali alloctone sono note ormai da tempo ed in queste settimane sono tornate all’attenzione del grande pubblico italiano a seguito del progetto Life Natura LIFE09/NAT/IT/095 “EC-SQUARE” attualmente in corso, promosso dalle Regioni Lombardia, Piemonte e Liguria, per la tutela dello scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), la specie di scoiattolo autoctona per l’Italia.

L’Italia ha assunto numerosi obblighi derivanti dalle Convenzioni Internazionali che impongono, in vari modi, di prevenire l’introduzione di specie alloctone e di tenere sotto stretto controllo e/o di eradicare quelle che minacciano ecosistemi, habitat e/o specie autoctone.

In tal senso, a livello europeo, già opera il regolamento CE 338/97 di applicazione della CITES in Europa che vieta l’importazione di quattro specie animali selvatiche alloctone: Tartaruga dalle guance rosse (Trachemys scripta elegans); Rana toro (Rana catesbeiana); Testuggine palustre dipinta (Chrysemys picta); Gobbo della Giamaica (Oxyura jamaicensis). E di recente il Gruppo di revisione scientifica del regolamento CE 338/97 ha sollecitato esplicitamente il blocco dell’importazione dello scoiattolo grigio nell’Unione europea.

In Italia il quadro normativo vigente, con la Legge 11 febbraio 1992 n.157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” che tratta tutti i mammiferi e gli uccelli selvatici presenti stabilmente e temporaneamente nel nostro paese ed inquadrabile tra le norme fondamentali di riforma economica e sociale, in relazione alla introduzione di fauna selvatica dall’estero, prevede che ciò possa avvenire “purché appartenente alle specie autoctone”, intendendo così il legislatore escludere che ciò possa avvenire per le specie alloctone, cosa recentemente ribadita tra le misure prioritarie di attuazione della vigente Strategia nazionale per la biodiversità (2011 – 2020) approvata dalla Conferenza Stato-Regioni il 7 ottobre 2010.

“Il commercio dello scoiattolo grigio e delle altre specie di scoiattoli alloctoni presenti nel nostro Paese rimane, a tutt’oggi, il principale vettore di introduzione e diffusione. Senza intervenire per fermare i movimenti intenzionali ogni altra misura e/o azione risulterà fortemente limitata se non addirittura potenzialmente vanificata” ha dichiarato Antonino Morabito responsabile nazionale fauna di Legambiente.

“Sarebbe grave se l’assenza del blocco del commercio indebolisse fino a far fallire quello che oggi è in campo in Liguria: una delle più importanti azioni europee per rispondere all’urgenza di frenare la perdita di biodiversità mantenendo alta l’attenzione all’accresciuta sensibilità della nostra società per il benessere animale, indirizzando quindi gli sforzi verso la cattura, la sterilizzazione e il trasferimento degli scoiattoli invece che sulla pur lecita eradicazione degli animali alloctoni presenti nel Parco di Nervi” ha concluso Elena Dini Direttore di Legambiente Liguria.

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