Genova. Il rischio di perdere il Salone Nautico, fiore all’occhiello di una Genova ancora poco abituata ai riflettori internazionali, tra crisi economica e polemiche, c’è, ma solo nel momento in cui “non si salvaguarda la presenza di un evento internazionale legato a porto e nautica, eccellenze e capisaldi per proiettare Genova nel futuro”.
Sara Armella, presidente della Fiera di Genova, prende ancora una volta posizione, dopo l’appello del presidente dell’Ucina Anton Francesco Albertoni e del presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo, bollando come “inappropriata” l’ipotesi, ventilata nelle ultime settimane, di un Salone Bis, o di un controsalone, da parte di alcuni “secessionisti”, in parte provenienti dal mondo della vela e in aperta polemica con gli organizzatori della consueta kermesse.
“Sarebbe un forte indebolimento – sottolinea Armella – dispiace inoltre che parta da Genova, ma l’effetto sarebbe solo un gran disordine”. Inoltre “un salone low cost che viva alle spalle del Nautico è francamente inaccettabile”.
Non sono certo un mistero la dura crisi economica, né le conseguenze sul comparto della nautica, così come le richieste di spazi adeguati e una riduzione dei costi da parte di espositori e operatori che gravitano intorno al Salone. Di qui la richiesta, fatta propria da Merlo e accolta da Armella, di modernizzazione. “Agiremo sui costi che maggiormente pesano, con una gara per la movimentazione che consentirà un risparmio del 50% e su altri servizi, ad esempio sugli allestimenti. Per la prima volta in 50 anni – spiega la presidente – offriremo economie significative per chi espone”.
La risposta della Fiera alla crisi e alla difficilissima congiuntura economica che vede i consumi italiani sprofondare in recessione, sta in una duplice contromossa: offrire servizi migliori e attirare più acquirenti alla kermesse. “Dobbiamo portare il mondo a Genova, non solo i visitatori che naturalmente ci auguriamo numerosi, ma i professionisti e gli operatori che indirizzano di fatto le grandi scelte e che sostengono il settore”. Il processo di internazionalizzazione è iniziato: la promozione del Nautico (e della nautica) è sbarcata in Malesia, Turchia e Cina, dove gli yacht club rappresentano uno dei settori emergenti più interessanti.