Genova. “La linea conduttrice è la tutela del mare, che possa salvaguardare gli interessi generali della collettività”. Con queste parole l’Ammiraglio Ispettore Felicio Angrisano, Direttore Marittimo della Liguria e Comandante della Capitaneria di Genova, ha commentato l’ordinanza 56/2012 che disciplina le operazioni di atterraggio, ancoraggio e sosta delle navi da crociera nella zona del Golfo Marconi.
“È stata vietata la navigazione nella fascia delle due miglia nell’area della marina protetta di Portofino, dando però la possibilità a chi da sempre opera nel Golfo Marconi di continuare ad operare secondo delle regole che tutelino in maniera assoluta il bene del mare – continua Angrisano – L’area di sosta dista circa un chilometro e mezzo dal perimetro più vicino alla costa, quello più lontano è di circa due chilometri e mezzo e questo vuol dire sicurezza di navigazione e tutela del mare”.
Si è parlato anche del futuro di queste novità in ambito della navigazione sul nostro litorale: “Questa ordinanza comprende anche delle operazioni di monitoraggio che verranno coordinate dall’area marina protetta di Portofino con le amministrazioni locali per confermare che questa attività non possa nuocere all’ambiente di quell’area – precisa Angrisano – Il processo di qualità impone di migliorare ciò che è migliorabile. Per il 30 ottobre 2012 esamineremo il fenomeno della navigazione per migliorare eventualmente le modifche apportate”.
A margine della conferenza stampa c’è stato anche un accenno alla tragedia della Concordia: “Il tragico evento ci ha insegnato molto, dandoci maggiore consapevolezza – afferma Angrisano – e dobbiamo saper scegliere la via dell’educazione e del rispetto delle regole. Questa ordinanza nasce dalla filosofia di proteggere le bellezze del nostro territorio”. L’ammiraglio ci tiene a precisare poi che: “Il termine inchino fa presa ma non si può parlare d’inchino, ci sono dei passaggi da rispettare. Si saluteranno le navi da due miglia col cuore che credo sia la cosa migliore”.
Ulteriori precisazioni arrivano anche dal comandante del porto di Santa Margherita ligure, Emiliano Santocchini: “Le navi da crociera con il provvedimento entrato in vigore il 30 di aprile possono tornare ad ancorarsi nel Golfo del Tigullio con una serie di prescrizioni che tutelano la sicurezza della navigazione e l’ambiente. Nell’area di fonda antistante il Porto di Portofino potranno ancorarsi alla fonda fino a due navi passeggeri contemporaneamente. C’è un punto di fonda a Santa Margherita che permetterà alle navi da crociera di ancorarsi una alla volta di far passare poi i passeggeri nel porto di Rapallo o Santa Margherita ligure. Rotte dirette ben individuate che i comandi di brodo devono seguire con assoluto rigore, sia per arrivare che per uscire”.
Un’opinione anche dal territorio: “Questa deroga ha sbloccato la stagione che credevamo compromessa con il decreto Salva Coste – commenta Lorenzo Sordino, del progetto che gestisce i passeggeri delle navi da crociera nel porto di Santa Margherita – Cinque navi perse finora vogliono dire un mancato incasso di 25.000 euro, le tasse di sbarco che ogni nave paga per la sicurezza, e 10.000 passeggeri, con una cifra media di 80 euro, che ogni turista di questo tipo lascia sul territorio. Queste trenta navi che arriveranno porteranno circa 60.000 persone e transiteranno sulla nostra riviera”.