Genova. Il settore della nautica fa i conti con la crisi e lo fa grazie al bilancio tracciato oggi da Ucina Confindustria Nautica, riunita a Rimini per la prima edizione delle Assise generali del settore. Il quadro è quello di una sostanziale tenuta nel 2011, con un fatturato in linea con l’anno precedente, e un 2012 – stando ai segnali di deterioramento emersi nei primi mesi – che “lascia presagire una chiusura in negativo dell’esercizio 2011-2012” spiega il presidente dell’associazione Anton Francesco Altertoni.
“I numeri generali del comparto – osserva Albertoni – ci raccontano di un 2011 sostanzialmente allineato con il 2010: il fatturato si é attestato a 3 miliardi e 340 milioni di euro contro i 3,3 miliardi del 2010”.
“Nel 2008 – ha aggiunto – il fatturato era pari a 6,2 miliardi e nel 2009 a 4,3 miliardi. Sembrava che nel 2011 questa curva discendente si fosse arrestata – ha sottolineato – purtroppo non è così: le prime stime sull’anno nautico 2011-2012 ci stanno indicando un nuovo calo ed è un dato estremamente preoccupante”. Guardando al 2011, si è registrata una diminuzione degli addetti diretti pari al 15% – si stima che l’occupazione diretta sia così arrivata a quota 20.000 – mentre è salito all’80% il dato sull’esportazione (era al 67% nel 2010). Il dato evidenzia come il mercato interno si va riducendo sempre più a danno, soprattutto, delle piccole e medie imprese”.