Politica

Genova verso il ballottaggio, Doria: “Musso è il nuovo non credibile”

Genova. Il giorno dopo si riparte dall’analisi del voto. Marco Doria affila le armi in vista del ballottaggio “una delle ipotesi previste”, anche se, come ovvio, sperava di “vincere al primo turno per occuparmi già da oggi della città”.

Ma, ha ripetuto ancora oggi Doria, “il nostro risultato non è stato affatto disprezzabile” e la tenuta del centrosinistra è stata “confermata dal voto eccellente nei Municipi, dove non c’era il Movimento 5 Stelle”, con una vittoria schiacciante del centrosinistra su 9 parlamentini su 9. Tra i motivi, ha detto un po’ imbarazzato “un candidato e una proposta seri, apprezzati per rigore e concretezza”. Al contrario è “altrettanto evidente la debacle del centrodestra che arretra pesantemente”. Musso stesso – ha sottolineato il candidato del centrosinistra – arretra di “brutto, avendo anche sparato sull’amministrazione in carica, presentandosi come il nuovo, evidentemente un nuovo non credibile”. E poi ancora: “è stato il candidato di Berlusconi, eletto con il porcellum, passato al terzo polo, e i cui primi 4 posti in lista spettavano a una lista di politici locali navigati”. Quella di Musso quindi “non era una lista civica, al contrario della mia che era frutto del movimento dei comitati, tre uomini e tre donne, il gruppo consigliare ha una rappresentanza di genere”.

Sul cosa fare adesso, Doria è altrettanto chiaro: “sostanzialmente quello che ho fatto: parlare con i cittadini, con i 127 mila circa che mi hanno votato, un numero molto consistente che inviterò a votare di nuovo e poi, naturalmente, dovrò cercare di recuperare voti tra gli astenuti e chi non mi ha scelto al primo turno, ma non inseguirò tutti, sono contro gli apparentementi come forma di tatticismo”.

In caso di vittoria, la squadra ce l’ha già in mente “saranno genovesi che conoscono la città”. E poi rigore e “moralizzazione”.

Il primo esempio l’ho dato con i costi ridotti della campagna elettorale: nessuno spot, nessun manifesto 6 per 3, ne camper ma sobria con volantini e presidi, e grandi giri in vespa. Nessun addetto stampa da altre città, ma volontari.

Il secondo esempio sarà, in caso di elezione, il regolamento del consiglio comunale: “servono nuove regole e pulizia: non si potrà uscire da un gruppo per crearne un altro”. Quanto ai gettoni di commissioni, “proveremo a modificare con un doppio appello”, perché “indecente presenziare per 4 minuti prendere gettone e sparire”. Capitolo consulenze a parte: “bisognerà tagliare pur distinguendo tra professionalità che pur esterne sono comunque utili”. Ovvero: “precisi e rigorosi in un momento di risorse scarse, ma con il buon senso di distinguere se rispondano ad un servizio da non tagliare”.

Sullo sfondo il dato di astensionismo, ieri al 6%, ma secondo alcuni, destinato a crescere nella tornata del ballottaggio e il rischio che la vittoria di Doria sia data troppo per scontata.

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