Economia

Genova, giunta Doria al lavoro: prove tecniche di bilancio con l’incognita Imu

franco miceli

Genova. Sequestrati per ore a studiare le carte di un bilancio difficile e ancora incerto. Questa la prima e lunga giornata da assessore per i neonominati della giunta Doria. Non appena terminata la comunicazione ufficiale, Marco Doria e l’assessore al Bilancio, Franco Miceli, l’unico riconfermato dell’era Vincenzi, hanno “sequestrato” il resto della giunta per illustrare ai nuovi arrivati lo stato dell’arte dei conti comunali.

Una giunta “d’insediamento”, l’ha definita Miceli, per prendere dimestichezza con i problemi della città, stretta tra il rispetto rigido del patto di stabilità, la costante emorragia di risorse, i tagli statali e l’Imu, incognita economica e allo stesso tempo politica, con un pezzo di maggioranza, l’Idv fuori dalla giunta, pronta a far saltare i numeri in caso di aumento.

E se i comuni denominatori che stringono i cordoni delle casse di Tursi sono sempre gli stessi, a cambiare oggi è la squadra di Governo. Resta il tecnico Miceli a cercare di tenere la barra dritta: “Per ora abbiamo affrontato il bilancio a livello generale, si tratta di voci complesse che hanno bisogno di essere studiate, soprattutto da chi non arriva da precedenti esperienze amministrative”. Nonostante dalle segrete stanze non trapeli ancora una decisione ufficiale, “la settimana prossima entreremo nel merito”, il sindaco Doria non ha mai fatto segreto di essere disposto ad aumentare l’aliquota Imu per poter garantire lo stesso livello di servizi. Le ipotesi ventagliate sono quelle comparse qualche mese fa: aumento di un punto per la prima casa e di un punto e mezzo per le seconde.

Domani la giunta si riunirà nuovamente. Martedì invece ci sarà l’insediamento ufficiale del nuovo consiglio comunale, su cui pende già, entro il 30 giugno, l’approvazione del bilancio, aliquote Imu comprese. Con la possibilità prevista dalla legge, che a settembre i Comuni possano cambiare quanto deciso a giugno, in base anche al volume di entrate della prima rata. Lo Stato invece ha tempo fino a dicembre per decidere le aliquote base.

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