Cronaca

Genova contro la vivisezione, Piazza De Ferrari si tinge di rosso: “Basta torture”

Genova. Decine di tute bianche macchiate di sangue, un cartello sopra il viso a ricordare gli animali uccisi dalla vivisezione. “Io ero una scimmia, uno 300 milioni di animali utilizzati nei laboratori ogni anno”, “Io ero un topo”, si legge. Poi riferimenti ai gatti e naturalmente ai beagol, i cuccioli simbolo di occupy Green Hill e del movimento contro i luoghi di vivisezione che hanno fatto il giro del Paese nelle scorse settimane.

Sdraiati per terra in silenzio ognuno a rappresentare gli animali che ogni giorno vengono torturati e uccisi: è la manifestazione genovese nella giornata nazionale contro Green Hill e la Vivisezione.

Un presidio sicuramente di impatto quello di oggi in Piazza De Ferrari: animalisti e genovesi richiamati nel luogo singolo della città per dire “basta torture”.

Da Green Hill alle piazze di tutta Italia, il passo è stato breve: la protesta si è allargata e moltiplicata, con il megafono di Facebook e della rete, in concomitanza con il passaggio parlamentare in senato della legge.

La XIV Commissione del senato ha fissato per oggi, infatti, il termine per presentare gli emendamenti alla norma in discussione in questi giorni presso tale commissione, norma che se non modificata porterà alla chiusura di Green Hill. Tale data è il termine per presentare gli emendamenti: il voto avverrà verosimilmente nei giorni successivi e più probabilmente la settimana dopo.

“Vogliamo far capire ai senatori che l’Italia intera sta chiedendo nuove norme – spiegano gli organizzatori su Facebook – perché il paese si allontani presto dal medioevo rappresentato dalla vivisezione e si possa cominciare un epoca in cui gli animali non siano più cavie nei laboratori, a cominciare dalla chiusura di Green Hill, primo passo significativo verso un cambiamento oramai necessario”.

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