Genova, Biagio Antonacci in concerto: fan in visibilio

Concerto Biagio Antonacci a genova

Genova. Fan in visibilio ieri sera per il concerto di Biagio Antonacci al 105 Stadium alla Fiumara, a Genova. Oltre due ore di concerto per 27 brani in scaletta in cui il cantante-autore di Rozzano, nel milanese, non s’è certo risparmiato.

Attacca lo show con il brano “Con infinito onore ”, e pare di vedere una scena del film “Point Break”: sul lungo palco a forma di “T” lungo 25 metri infatti, quattro ballerini vestiti di bianco con le maschere dei vari politici (Berlusconi e D’Alema in testa) si contendono la scena mentre a lato un angelo nero e una ragazza vestita di bianco tentano di scacciarli (immagine che rievoca la copertina dell’ultimo lavoro di Antonacci, “Sapessi dire no”, disegnata da Milo Manara”. Dalla tribuna i fan milanesi allargano uno striscione per il loro beniamimo, “Con infinito onore Milano è qui”, e subito la scaletta programmatica si sussegue con Vivi l’avventura, Se fosse per sempre, Buongiorno, Bell’anima, Insieme finire, Cosi presto no.

Biagio alterna canzoni a messaggi, parla del terremoto e dell’alluvione e afferma che “prima di destinare fondi alla Chiesa si dovrebbe pensare a chi sta vivendo fuori perché una casa non ce l’ha più, a causa delle calamità naturali”; ce l’ha con il potere perché “gestisce e fa, e non ti fa mai sentire a casa” (“Il Potere”, da lui scritta 15 anni fa); fa cantare alla genovese ventiduenne Debora, scelta a caso, una non particolarmente convincente versione di “Iris” insieme a lui, scatenando l’invidia delle altre fan per la condivisione dell’attimo. E ancora, si lascia andare a diversi brani eseguiti unplugged, solo lui e chitarra, seduto a fondo palco su una sedia bianca: “Per quanto tempo e ancora” persino “Il cielo in una stanza” dedicata “ al genovese che l’ha scritta (Gino Paoli, nda) perché spesso la canto, tra me e me”; poi dedica ai genovesi “Se è vero che ci sei” (“Penso che possa appartenervi, essendo Genova una città di mare”), e via così. Con “Coccinella” qui eseguita in una nuova versione, una ballerina contorsionista fasciata in una tuta in lurex trasparente fuoriesce da una conchiglia bianca; le prime note di “Alessandra” invece, aprono la scena a due ballerini di tango argentino, Marcela e Vincenzo, accolti con un lungo applauso.

Costoro, insieme agli altri, sono artisti di strada incontrati per caso da Biagio Antonacci, che li ha così reclutati per il tour, spiegando al pubblico che “gli artisti di strada si prendono delle multe per poter lavorare”, in una Italia che “più fai cose tremende e più non paghi”. Un attimo di riflessione “su quei cittadini che hanno pagato con la propria vita per dare la libertà agli italiani e su chi viene vessato e si ritrova troppe tasse da pagare”, sull’attuale classe politica “da mandare a casa perché ci ha portato a questa situazione, perché voglio qualcuno che sappia agire e parlare ai miei figli”.

E conclude: “Voi a Genova avete un concittadino che sta veramente cambiando le cose (Grillo e il M5S, nda), speriamo ci riesca perché certa gente ha veramente rotto le palle”. Infine il gran finale, con le rockeggianti “Liberatemi”, “Non è mai stato facile”, e a ruota Chiedimi scusa, Dimenticarti è poco, Pazzo di lei, Se io se lei, Convivendo e “Ti dedico tutto”, che chiude una performance applauditissima e molto sentita dai presenti, di larga predominanza femminile.

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