Genova, abbattimento di 723 caprioli, Lega Abolizione Caccia: “È una barbarie”

capriolo

Genova. La Lega Abolizione caccia mette sotto i riflettori un provvedimento della Provincia di Genova: “Varato quasi alla chetichella, con informazioni desumibili solo dall’albo pretorio, con una determinazione dirigenziale firmata il 28 maggio scorso, dalla Provincia di Genova http://deliweb.provincia.genova.it/PDF/DE123132.pdf il piano di abbattimento 2012/13 (ma l’ente lo chiama eufemisticamente “gestione del prelievo selettivo”) di 723 esemplari di capriolo, in gran parte nel Ponente, ma con una dozzina di capi da uccidere anche in Val d’Aveto. Zone principali di caccia individuate sono le Valli Stura, Orba e Scrivia, più altri settori dei comuni di Arenzano, Mele e Genova (alture di Voltri, Pra, Pegli)” si legge nel comunicato della Lega Abolizione Caccia.

La nota continua: “Dal 2 giugno prossimo inizia la caccia agli esemplari maschi (periodo 2 giugno-15 luglio e poi 15 agosto-30 settembre). Caprioli femmine + 198 esemplari giovani al di sotto di un anno saranno invece sparabili (pardon “prelevabili”, come dice la Provincia) dal 1 gennaio al 15 marzo 2013. Il mezzo di caccia è la carabina a caricamento singolo, munita di cannocchiale di mira”.

“È una barbarie sia l’alto numero di esemplari destinati all’uccisione a scopo ludico, sia la deroga regionale che consente alle Province di autorizzare questi tiri da cecchino quando la caccia è chiusa per tutte le altre specie, ma le campagne sono anche assai più frequentate da turisti ed escursionisti”, afferma la segreteria nazionale della Lega per l’Abolizione della Caccia.

Sempre nel comunicato si legge: “Il motivo sostanziale della caccia a giugno e luglio per i caprioli maschi è infatti l’esigenza di abbattere gli esemplari muniti di trofeo (caduco nei mesi seguenti) nella fase di maggior sviluppo. Gli Ambiti Territoriali di Caccia, che organizzano i censimenti della specie, introitano dalle Provincia la metà delle tariffe da pagare per garantirsi l’abbattimento di ciascun esemplare (sino a 150 euro per un maschio con trofeo) , in un evidente conflitto di interessi”.

La Lega Abolizione Caccia mette poi l’accento sulla sicurezza per la salute delle carni di questi esemplari: “Recenti studi scientifici hanno dimostrato come i proiettili, nell’attraversare la carne degli ungulati, perdono piccole schegge di piombo, di dimensioni tali da non essere percepibili durante le fasi di preparazione e consumo del cibo . Questi frammenti, proprio per le loro minute dimensioni e la geometria irregolare, transitano più lentamente dei pallini nel tratto digerente e offrono una maggiore superficie di attacco ai succhi gastrici; di conseguenza essi tendono a disciogliersi interamente, liberando piombo in forma ionica che può essere assimilato dall’intestino.
La sola rimozione dei frammenti di proiettili dopo la cottura non è una precauzione sufficiente a prevenire l’assunzione del piombo. Le concentrazioni nei cibi cucinati indicano livelli di contaminazione rischiosi per la salute umana (in particolare per i bambini), pur risultando variabili a seconda della ricetta utilizzata”.

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