Genoa-Palermo, i tifosi contano le ore: “Stasera tutti fuori dal tempio”

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Genova. Novanta minuti per salvarsi: è il mantra del Genoa, impegnato fra qualche ora nella partita della vita, l’ultima di campionato, contro quel Palermo che giusto un anno fa cacciò gli odiati cugini in serie B, in programma stasera alle 20.45 nello stadio di Marassi a porte chiuse.

Ma è anche il grido che Serse Cosmi, l’allenatore del Lecce, stasera impegnato a Verona contro il Chievo, ha lanciato ai suoi: “Abbiamo ‪cinque possibilità su cento di salvarci‬”. Quello stesso Cosmi che nel 2005 portò il Grifone in serie A, trasformata poi in retrocessione in C, e che si dichiarò più volte tifoso genoano.

I corsi e ricorsi del Genoa e del calcio, tra beffa e destino, si concentrano oggi, dentro uno stadio chiuso ai tifosi, mentre i giocatori di De Canio, dentro, dovranno giocarsi tutto per strappare alla malasorte almeno un punto. “Un punto maledetto..e subito”, lo chiamano i tifosi sul muro di Grifoni.net.

E con il passare delle ore, la tensione sale. C’è chi scrive, chi guarda i video, chi spera. Nella cabala del tifoso ognuno cerca rassicurazioni a modo suo. “Io sono al lavoro, occhi impallati perché stanotte chi ha dormito??!! Stomaco chiuso, i minuti sembrano ore, solo leggere il muro mi fa sentire meno sola… Ma quanto si stava bene nella parte sinistra della classifica”, scrive federica. Qualcuno propone “Tutti in Corso De Stefanis all’ arrivo dei Pullman. Sarebbe Bello fargli vedere che noi cmq siamo li con loro!!! Io ci sarò” dice un tifoso firmandosi 18 e 30.

Giorgetto inganna il tempo ascoltando una canzone su Youtube “Francesco Baccini con i ragazzi del Genoa”. Molti altri cercano conforto nella musica rossoblù: “anche io guardo video su youtube: 5 volte Genoa, a te Genoa come unico amore, dedicato a te, Genoa… una fede una leggenda, i derby e intanto chedo a chi sta lassù e anche a mio papà nel terzo piano di tifare questa sera…e come non mai!….perché ci saranno soltanto loro dentro lo stadio e nella gradinata”.

C’è anche chi, invece, preferisce non andare: ‘Stasera no, niente stadio, niente festa. 
Mi spiace, ma me ne sto con la mia malinconia. Se il Genoa avesse veramente bisogno di me, me ne starei al mio posto come al solito, a fondere la voce, a rompere le balle ai vicini per cantare di più, ad incazzarmi, a piangere. Ma questa sera il Genoa è là dentro e noi dovremmo essere fuori a fare una festa tra fratelli. Ma quali fratelli?! Una serie infinita di daspo, deferimenti o come cavolo si chiamano, intanto il carrozzone va avanti e noi che ci dividiamo. 
Avrete tutte le ragioni di questo mondo, ma io questa sera me ne resto solo, a tifare Genoa, certo, ma con un senso di smarrimento dentro. Chi se la sente fa bene ad andare. Io non ne ho l’animo”. E chi alla scaramanzia unisce l’ironia di Lino Banfi: “Occhio malocchio, prezzemolo e finocchio!”. E chi poi rilancia: “Abraços e, state sereni…. stiamo sereni. Un punto, un maledetto punto!”.
L’invito però è unico: stasera “tutti fuori dal tempio”.

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