Politica

Festa del Movimento 5 Stelle, Putti: “Trasparenza e partecipazione”

paolo putti

Genova. Attorno alla festa del Movimento 5 Stelle molte parole d’ordine. L’idea, in questo clima gioioso è però che il difficile debba ancora cominciare.

“Comincia il difficile, che forse è anche la parte interessante. E’ chiaro che incontro molte persone che mi fermano per strada e mi dicono: “Ma ora non ci deludete!”. Parole d’ordine, abbiamo provato a soffermarci con Paolo Putti, candidato sindaco per il Movimento e ora consigliere comunale, almeno su tre di queste parole. La prima: trasparenza.

“Noi la trasparenza non vogliamo sia una cosa straordinaria. Noi vogliamo essere trasparenti, mettiamo tutti i bilanci in rete, vogliamo che le persone possano controllarci e misurarci. Per dire ci servono due persone che devono venire a fare i segretari, cercheremo di farli con una sorta di bando”.

E poi ancora, riferendosi al caso dei consiglieri che lasciavano la commissione subito dopo aver acquisito il gettone: “Non deve accadere e se accadesse noi lo denunceremmo. L’Italia sta chiedendo sacrifici, se io chiedo sacrifici – per esempio così succede nel mio luogo di lavoro – io devo essere il primo disponibile a farli. Io credo che stiamo forzando la mano agli altri politici anche in questo senso, spero si possa fungere da deterrente.

”Continua insomma l’alveo tracciato già nel parmigiano dove, come noto, il Movimento ha conquistato il Comune. Curricula per scegliere la classe dirigente. Roba da far impallidire i politici.

Seconda parola: programma.

“Nel momento in cui la maggioranza proporrà delle cose che favoriscono la comunità noi le appoggeremo, come d’altronde ci capiterà di fare per quello che riguarda l’opposizione. Per il resto ci sono molti punti che abbiamo portato avanti nel programma che chiunque abbia voglia di appoggiarli sarà il benvenuto”.

Terza: partecipazione.

“Io mi voglio sottoporre continuamente in assemblee pubbliche e incontri, alla rete, al giudizio di chi ci ha votato, se non dovessi più essere all’altezza delle loro aspettative, me ne andrò subito”.
Dimettersi, se le cose non vanno bene. Marziani a Tursi?

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