Genova. Difficile raccontare la festa del Movimento 5 Stelle genovese senza apparire ageografici. Il parco cittadino dell’Acquasola (l’unico nel centro genovese). Giornata assolata ma non eccessivamente calda. Signori e signore di una certa età in forza e sorridenti. Bambini che giocano. Famiglie con passeggini. Giovani.
Il colore della festa è il giallo, le parole d’ordine sono tante e sono quelle della campagna elettorale. Questo è quanto.
In realtà ti accorgi di quello che il Movimento sta combinando non solo in città ma anche nel Paese, non tanto dalla presenza delle persone che bevono vino o mangiano focaccia, quanto dal numero di giornalisti presente. Ci siamo tutti. O quasi, ma è domenica. E tutti con una domanda, che inevitabilmente esce fuori prima mal travestita: “Ma c’è un programma della festa?”, poi in maniera esplicita: “Ma Grillo viene?”.
“In cinque anni lo avrò visto una volta”, confessa una ragazza con spilla d’ordinanza.
E allora, non paghi e bramosi dell’assenza, noi giornalisti famelici ci aggiriamo tra le persone e poniamo domande lungimiranti: “Perché lei è qua?”. “Perché sono incazzato!”. E cosa vuoi che ti rispondano a una domanda così.
Scambiamo due parole con Paolo Putti, tra gli altri argomenti anche il rapporto con Beppe Grillo e quello con i media: “Diciamo che Grillo sicuramnte ha una capacità comunicativa che non tutti noi abbiamo – commenta l’ex candidato sindaco del Movimento, ora consigliere comunale – è giusto che ognuno dia il suo contributo, anche con proclami in rete che arrivano a un numero di persone più ampio. Poi c’è un lavoro sul territorio da fare”.
Da una parte proclami, comunicazione e visibilità. Dall’altra il lavoro sul campo: “Ovvio che ci sono differenze (con Beppe Grillo, ndr.) è ovvio, l’importante che si costruisca qualcosa sia sulle cose in comune sia sulle differenza. Però certe cose che dice Grillo sono generlamente delle riflessioni condivisibili”.
La storia del Movimento 5 Stelle genovese comincia da meet up litigiosi. Continua dopo un 6 maggio 2012 esaltante, che li ha visti conquistare posti in consiglio comunale e nei municipi.
Qui tutti aspettano Grillo e a nessuno sembra fregare. Genova24 ritorna in redazione a scrivere il pezzo.