Equitalia, il difensore civico della Provincia: “No all’ipoteca sulla prima casa e pignoramento stipendio solo sopra i 4 mila euro di reddito”

pietro gambolato

Genova. Quasi 5 mila istanze esaminate nel corso di 10 anni di attività e una società che è cambiata sotto i suoi occhi, con le crescenti difficoltà delle famiglie dovute alla crisi economica e oggi il dramma della riscossione crediti da parte di Equitalia. E’ questo il bilancio di chiusura mandato del difensore civico della Provincia di Genova, Pietro Gambolato.

“Sono stati 10 anni di attività molto intensa – spiega Gambolato – e da qui è passata un po’ la storia socio-economica della provincia di Genova”.

“Dal primo giorno in cui ci siamo insediati, sono cambate le caratterisitche delle persone che si presentano da noi – racconta – siamo passati da una situazione di persone che vivevano una situazione di estrema povertà a persone che appartengono a una classe medio-bassa.

“Ciò che mi ha colpito in questi ultimi quattro anni – aggiunge il difensore civico – è che mentre i primi erano abituati ad affrontare le drammaticità della vita, questa seconda fascia di cittadini è disarmata e impossibilitata a muoversi. Contemporaneamente la congiuntura economica ha fatto sì che proprio ora che ci sarebbe bisogno di un maggior sostegno alle persone, agli enti locali sono venute meno le risorse per i cittadini”.

Tra i problemi principali che vengono esposti al difensore civico ci sono ovviamente i debiti con la pubblica amministrazione che si traducono nelle cartelle esattoriali di Equitalia: “Il nostro ufficio è stato il primo ad affrontare il problema di Equitalia: già nel 2004 scrissi nella mia relazione annuale che le norme coercitive avrebbero creato una situazione esplosiva, se fossimo intervenuti allora le cose oggi sarebbero diverse”.

E proprio su Equitalia, Gambolato fa quattro proposte, molto concrete, per provare ad alleggerire la situazione delle famiglie: “Primo, non si deve provvedere a ipotecare o vendere appartamenti nei quali abita il proprietario, salvo che il proprietario non abbia una seconda abitazione; Secondo: il pignoramento dello stipendio deve essere di un decimo e non di un quinto e deve riguardare solo redditi superiori ai 4 mila euro; terzo: occorre una convenzione tra enti locali, agenzia delle entrate e sistema bancario per aiutare queste persone a pagare; Quarto: Equitalia non fa altro che applicare la legge, quindi è inutile traferirla ai comuni se non si modifica la legislazione vigente”

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