Genova. “I partiti hanno creato un sistema di potere con i soldi dei cittadini, non solo a Roma ma nelle città. A Genova sono contento che la mia campagna elettorale sia l’unica che non è costata un solo euro ai contribuenti”.
“La mia lista non beneficia del contributo pubblico ai partiti. Appena eletto sindaco taglierò davvero e da subito le spese della politica. Basta con i gettoni facili per la presenza in commissione a Tursi, questo sarà il mio primo impegno. Basta con la “classe dirigente” di cui parla sempre il Pd, dico invece che gli eletti sono dipendenti pubblici, nel senso che dipendono direttamente dagli elettori che sono i loro unici ‘datori di lavoro’ a cui devono rendere costantemente conto”.
“I consiglieri comunali devono essere dei civil servants che aderiscono alle regole come quelle riportate nella nostra Carta di Genova e rifiutano ogni tipo di donazione, di favore e di denaro da privati. Sarà obbligatorio un appello all’inizio e alla fine, per le riunioni del Consiglio Comunale e per quelle di Commissione. Rivedrò tutta la politica del gettone di presenza, di cui valuterò l’effettiva necessità, sulla base di un massimo di un gettone al mese, non di più”.
“Io per primo, come Sindaco, adotterò il badge obbligatorio per me e tutta la giunta. Un tesserino magnetico per entrare e uscire, come fanno tutti i dipendenti”.