Genova. Rifondazione Comunista ha aperto la campagna elettorale genovese a Sestri Ponente e l’ha chiusa a Marassi, perché “il centro dei problemi oggi è nelle periferie – come spiega il segretario nazionale Paolo Ferrero – nei giovani che non hanno lavoro e in chi lo sta perdendo. Non abbiamo fatto le manifestazioni dove c’è la vetrina della città, ma nel retrobottega, perché la gente purtroppo vive lì e, a volte, anche sotto”. Ferrero oggi in visita nel capoluogo per tirare la volata finale a Marco Doria sarà alle 17.30 in piazza Piazza Romagnosi, la sede del circolo Bianchini che fu il centro di organizzazione più importante dove partirono gli aiuti alle popolazioni colpite dall’alluvione del 4 novembre. Lontano dal palco che alla stessa ora ospiterà l’altro segretario, Pierluigi Bersani. “Capita, due stili diversi”, glissa Ferrero.
Se quindi su Marco Doria il giudizio è positivo, il governo della città tra forze coalizzante, ma allo stesso tempo molto diverse, non sarà facile. L’esperienza Vincenzi insegna. “La Federazione della Sinistra ha scelto di far parte della coalizione proprio perché Marco Doria è il candidato sindaco e perché ha dato un’impronta chiara al programma – dichiara Ferrero – inoltre, risponde fino in fondo ai criteri di moralità necessari per governare e poi ha un buon programma”. Per questo “pensiamo di poter governare bene Genova con le altre forze”. Come è evidente, però, che “su altro abbiamo un giudizo diverso, diversissimo, ad esempio, tra noi e il Pd sul governo Monti che sta facendo più danni dell’alluvione. Dieci anni fa eravamo insieme a lottare contro Berlusconi che voleva togliere l’articolo 18, oggi rischiamo che lo tolga questo governo”.
Di qui l’appoggio convinto a Doria, ma anche “la più dura e netta opposizione a Monti” e per cui Rifondazione ha programmato una manifestazione nazionale a Roma sabato 12 maggio contro un governo “che prima se ne va, meglio è”.
“Il nostro – aggiunge Ferrero – è un voto che vale doppio. Serve per far vincere Doria e per dire, allo stesso tempo, che ci siamo rotti le scatole del governo Monti. I genovesi sappiano che votano entrambe le cose”.
Il giorno dopo le elezioni, i voti delle amministrative oltre alla valenza locale saranno in grado di evidenziare un altro dato: se i partiti a sostegno di Monti saranno avanzati o “retrocessi”. “Io spero che indietreggino e al contrario avanzino le forze di sinistra che si oppongono a Monti – conclude Ferrero – che sta facendo un disastro”.