Genova. “Non sentii parlare di cose strane, fu un pranzo normale, tra battute e risate”. Così il gestore dell’Osteria del Coccio ricorda l’incontro tra Criscito, Sculli ed Altic, avvenuto il 10 maggio 2011 e finito al centro dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse.
“Voglio però precisare che il locale non era chiuso. Erano passate le 14.30 ed avevamo chiuso la porta, aspettando che i clienti uscissero. I tifosi? Se ricordo bene non erano al tavolo. Altic era venuto già altre volte”.
Intanto Domenico Criscito, ex difensore rossoblu in un’intervista all’emittente radiofonica RTL 102.5 rimanda al mittente ogni accusa: “Non è da me fare queste cose. Per fortuna non ho bisogno di soldi, 20, 30, 40 mila euro non so quanti erano, ma non ho bisogno di soldi per fortuna. Faccio un mestiere che ho empre sognato fin da piccolo e non me lo voglio rovinare per certe cavolate”.
Il giocatore si è detto dispiaciuto per l’esclusione dalla rosa di Prandelli: “Fa male che sia accaduto un giorno prima della lista, ma sono sicuro che ne usciro alla grande”.