Genova. “La maschera è caduta. La farsa del civismo di Musso è venuta meno. In verità non ci aveva creduto (quasi) nessuno già al primo turno, visto per altro la coesistenza dentro la sua lista di partiti e rappresentanti politici di lungo corso e vista la sua stessa provenienza dalle liste bloccate scelte da Berlusconi”.
Così commenta Giovanni Lunardon, segratrio genovese del Pd, e aggiunge: “Oggi, dopo l’endorsement del PdL, ogni ulteriore finzione sarebbe semplicemente inutile. Musso, che in questi giorni ha cercato di farsi passare per tutto e il contrario di tutto, dal modernizzatore pseudoriformista, al federatore dei nuovi presunti moderati, all’amico interessato dei grillini, appare infine per quello che è sempre stato: l’ultimo rappresentante di quel che resta del berlusconismo”.
“In fondo non sorprende questo appoggio, per altro piuttosto involuto, barocco e un po’ imbarazzato del PdL – continua Lunardon – Musso era in prima fila quando il governo del centrodestra non faceva nulla contro la crisi, metteva in ginocchio gli enti locali, distruggeva scientemente il welfare universale e generava quel debito pubblico e quelle dissennate politiche di bilancio ed economiche che hanno portato il Paese sull’orlo del collasso”.
Il segretario conclude: “Questo modo di far politica e soprattutto questi contenuti hanno già fatto sufficienti danni al Governo del Paese in questi anni. Non auguriamo a nessuno di vederli in azione anche su Genova. Il centro sinistra ha già salvato una volta Genova dalla crisi negli anni ’90. Oggi Doria è l’unico candidato, che insieme al nuovo centrosinistra, sia in grado di indicare a Genova un nuovo orizzonte di crescita sostenibile per l’ambiente ed equo dal punto di vista sociale”.