Genova. Se Marco Doria vince ci saranno in consiglio 9 donne e 31 uomini, se vince Enrico Musso siederanno in Comune 5 donne e 35 uomini. Sono gli scenari possibili, disegnati dal comitato Se Non Ora Quando che sottolinea “un peso specifico delle donne diverso a seconda del candidato che arriva alla vittoria”. In cifre: se vince Doria, nella maggioranza le donne saranno il 25% (6 su 24), se vince Musso nella maggioranza le donne saranno il 12,5%, ovvero 3 su 24.
Snoq Genova constata che “esclusivamente la Lista civica Marco Doria ha candidato oltre il 50% (per la precisione il 59%) di donne alle elezioni spendendosi sull’importanza di votare le donne. Questo impegno ha portato come risultato che solo la lista Doria, in caso di vittoria, si vedrà attribuiti 6 seggi distribuiti esattamente al 50% tra i due generi, 3 donne e 3 uomini”, scrive il Comitato in una nota.
Ecco in dettaglio in numeri: in caso di vittoria di Marco Doria, grazie al premio di maggioranza, sarebbero 24 i consiglieri eletti dalla sua coalizione. In particolare: 12 del Pd (di cui 3 donne), 6 della Lista Marco Doria (di cui 3 donne), 3 delI’Idv (di cui nessuna donna), 2 di Sel (di cui nessuna donna) e uno di Rifondazione (uomo).
All’opposizione dovrebbero andare 5 consiglieri della lista civica Enrico Musso Sindaco (di cui 3 donne), compreso il candidato sindaco, 5 candidati del movimento Cinque Stelle (di cui 1 donna), compreso Paolo Putti, 5 della coalizione del Popolo delle Libertà (di cui 1 donna), compreso il candidato Pierluigi Vinai e il candidato della Lega Nord, Rixi (nessuna donna).
In caso di vittoria di Enrico Musso, sarebbero 24 i consiglieri di maggioranza, 10 del centro sinistra (di cui 1 donna), compreso Doria, tre del Movimento Cinque Stelle (di cui nessuna donna) e tre del Pdl (di cui 1 donna).
“Rispetto agli anni passati le donne candidate sono state molte – sottolinea il comitato – alcuni risultati importanti sono stati ottenuti anche grazie all’impegno dell’Udi 25 novembre e della Rete di donne per la politica. Naturalmente dobbiamo continuare a lavorare perché elette ed elettrici/elettori si parlino e costruiscano una democrazia a due che modifichi radicalmente il modo di fare politica. La presenza femminile nel governo della città resta lontana da quanto auspicato in vista di una democrazia realmente paritaria ma confida nella possibilità di vedere il 50% di donne nella giunta comunale”.