Genova. Fischietti, striscioni, slogan ma soprattutto tante, tante persone. Ecco come appare stamattina piazza De Ferrari, affollata da centinaia di specializzandi in medicina, che protestano contro “la tassazione della formazione dei giovani medici e dei giovani ricercatori”, ovvero l’emendamento inserito nel il disegno di legge 3184 del marzo 2012, “semplificazioni tributarie”, che imporrà l’Irpef ai borsisti che superano gli 11.500 euro annui.
“Stiamo usufruendo di una formazione, ma anche offrendo una prestazione lavorativa, quindi siamo a metà da tra studenti e lavoratori – spiega uno dei portavoce degli specializzandi, Lorenzo Patrone – L’unica cosa che abbiamo delle due categorie sono le tasse, da una parte quelle universitarie e di iscrizione all’ordine e da ora anche l’aggiunta dell’Irpef”.
Gli specializzandi proprio non ci stanno e la partecipazione massiccia alla protesta di questa mattina ne dà ampia dimostrazione. “Come lavoratori non abbiamo nessun diritto, né maternità, né malattia, quindi siamo in questo limbo e non sappiamo come essere considerati. Se ci diranno di pagare l’Irpef, almeno chiediamo ci vengano riconosciuti i diritti dei lavoratori, altrimenti sarebbe assurdo – continua Patrone – Paghiamo più di 1500 euro l’anno di tasse universitarie e tanti reparti sono gestiti completamente da noi. Lo stato, quindi, risparmia non impiegando altri medici e nello stesso tempo vuole guadagnare anche facendoci pagare a noi altre tasse”.
Solo in Liguria gli specializzandi in medicina sono circa 5 mila, per non parlare nel resto d’Italia. “Diamo sangue per la sanità e la ricerca e ora ci vogliono umiliare in questo modo”, conclude lo specializzando. Domani ci sarà una grande manifestazione a Roma per lanciare un forte messaggio al governo.