Regione, Chiesa (Liguria Viva): “Una legge per la salvaguardia dei litorali”

ezio chiesa liguria viva

Regione. Il consigliere regionale Ezio Chiesa (Liguria Viva) proponente e primo firmatario, insieme a Sergio Scibilia e Valter Ferrando (Pd), Armando Ezio Capurro (Noi con Claudio Burlando) e Marco Limoncini (Udc), ha presentato stamane una proposta di legge di modifica alla legge regionale del 1999 per la salvaguardia dei litorali erosi dalle mareggiate.

La relazione di accompagnamento della proposta di legge evidenzia come sulla costa della Liguria sono presenti, in forza di regolari concessioni demaniali, circa 1.300 stabilimenti balneari, oltre a centinaia di altre attività (campeggi, alberghi, ristoranti, bar, locali da ballo ecc.).  Spesso fanno parte integrante delle concessioni demaniali opere a difesa degli arenili e pertinenze costituite da fabbricati incamerati.

Negli ultimi anni il litorale Ligure è stato ripetutamente colpito da forti mareggiate che hanno provocato gravi danni alle infrastrutture demaniali, il cui ripristino è reso difficile dalla mancanza di adeguate risorse finanziarie. Risulta pertanto assolutamente indispensabile ottenere il contributo economico dei soggetti privati gestori degli stabilimenti balneari, al fine di ottenere così l’impegno degli stessi ad intervenire in caso di danneggiamento e o distruzione delle strutture appartenenti al demanio a seguito di mareggiate e/o di altri eventi atmosferici eccezionali.

Purtroppo la normativa in vigore non incentiva la suddetta partecipazione dei privati poiché non consente una giusta remunerazione all’eventuale investimento  apportato dal concessionario. Infatti, per ottenere il giusto ritorno economico ai costi di ripristino sostenuti dai privati, è necessario che il capitale impiegato possa essere ammortizzato mediante il lavoro e, pertanto, è indispensabile che il soggetto gestore dei beni demaniali possa contare su una congrua durata della concessione.

Pertanto, al fine di garantire l’intervento dei soggetti privati concessionari nelle operazioni di ripristino dei beni demaniali danneggiati da mareggiate e/o altri eventi atmosferici, è indispensabile che la concessione abbia durata sufficiente a consentire il ritorno economico degli investimenti effettuati.

Per questi motivi si propone una modifica della legislazione regionale vigente (Legge 13 del 28 aprile 1999), con l’inserimento di una disposizione aggiuntiva (l’art. 8 bis), intitolato “proroga delle concessioni demaniali” che preveda: in caso di eventi eccezionali, che provochino danni agli stabilimenti e ai beni demaniali incamerati, per i concessionari, la possibilità di eseguire a loro spese tutti i lavori necessari al ripristino delle strutture. In questi casi, le concessioni saranno prorogate in misura proporzionale all’investimento effettuato.
La suddetta modifica della Legge Regionale n. 13/1999 sarebbe del tutto compatibile con il principio di buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione sancito dalla nostra Carta Costituzionale all’art. 97.

La normativa italiana in materia di concessioni del demanio marittimo è conforme con il diritto comunitario, in particolare con il principio della liberta di stabilimento. L’articolo 107 del trattato TFUE comma 2, infatti recita: “sono compatibili con il mercato interno: gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali”.

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