Economia

Pensioni amianto, ad alcuni lavoratori benefici negati, Palladini (Idv): “È una situazione paradossale”

giovanni paladini

Genova. In riferimento alla vicenda di alcuni lavoratori liguri cui verrebbero negati i benefici previdenziali per esposizione ad amianto, interviene l’onorevole Giovanni Paladini, coordinatore regionale di Italia dei Valori e membro della commissione lavoro alla Camera.

“Si è venuta a creare una situazione a dir poco paradossale – spiega Paladini – Ventidue lavoratori, per cui il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali aveva sbloccato già a febbraio la posizione pensionistica, si trovano tuttora nella situazione di non vedersi erogata la pensione perché l’Inps, a quanto pare in virtù di un presunto vizio di incostituzionalità, non corrisponde il dovuto, lasciando senza reddito decine di famiglie. Ora, al di là dell’assurdità della questione, con evidente confusione di ruoli e competenze, credo sia necessario un rapido intervento affinché si sblocchi al più presto questa situazione e se ne prevengano altre del tutto simili”.

Paladini continua: “Innanzitutto è opportuno velocizzare e semplificare l’intero procedimento perché non è pensabile privare delle uniche entrate a loro disposizione, e per periodi di tempo così lunghi, tutti quei lavoratori cui viene inizialmente sospeso e poi nuovamente riconosciuto dalla Magistratura un giusto indennizzo. Se a questo poi si aggiungono tentennamenti e assurde reticenze dell’ente preposto al pagamento, capiamo che è assolutamente necessario un rapido intervento a tutela del lavoratore, prima danneggiato perché costretto a lavorare in ambienti insalubri e poi beffato perché obbligato ad estenuanti attese per vedersi riconosciuto un risarcimento”.

“A questo proposito sarà mio impegno presentare alla Camera un’interrogazione parlamentare per fare luce sulla vicenda ed intervenire a sostegno e tutela di tutti quei lavoratori costretti a respirare per decenni fibre di amianto e privati ripetutamente dei loro diritti – conclude Paladini – Non dobbiamo dimenticarci che stiamo parlando di famiglie cui vengono sottratte le uniche entrate a loro disposizione, di lavoratori, impossibilitati a rientrare nel mondo del lavoro e ad usufruire di ammortizzatori sociali, cui è stata revocata l’unica e vitale fonte di sostentamento”.

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