Genova. Aveva confessato l’omicidio del padre nella notte, dopo un lungo interrogatorio. Si era chiuso così, in poche ore, il caso di Daniele Lo Verso, pensionato di 83anni sgozzato nel suo appartamento del Cep nel luglio scorso.
Il gip, nel corso dell’udienza preliminare, ha chiesto per Marcello Lo Verso, l’uomo di 47 anni il rito abbreviato.
Durante l’incidente probatorio Lo Verso era stato dichiarato seminfermo di mente dal perito il quale riferì che la patologia potrebbe essere derivata, in parte, da un incidente stradale in cui fu coinvolto nel 2008 e che gli procurò dei postumi. Aveva anche dichiarato la pericolosità sociale dell’uomo che, comunque, può stare in giudizio.
Fu proprio Marcello Lo Verso a confessare di essersi intrufolato nell’appartamento del padre di notte, armato di un coltello e di averlo atteso, acquattato nel corridoio. Cappello di lana in testa e addosso alcuni sacchetti di plastica, aveva colpito il genitore colpevole, secondo lui, di essere spilorcio “perché gli dava solo 50 euro al mese”. Poi era fuggito dopo essersi impadronito di mille euro e di alcune medaglie che il padre aveva vinto nei vari tornei di bocce. Quattro dei figli della vittima sono rappresentati, come parti offese, dall’avvocato Paolo Lavagnino.
L’udienza è stata rinviata al 21 giugno.