Genova. Pierluigi Vinai, candidato sindaco di Genova, commenta le stime dell’Anci che calcolano aumenti della tassa sulle seconde case oltre il 100%. Vinai indica nell’azione unitaria dei sindaci la via per ripristinare l’autonomia dei comuni, e solleva anche una ‘questione morale’ sulle priorità di spesa: “Se sarò Sindaco di Genova, mi batterò per abolire l’Imu e rimodulare il sistema fiscale, che grava troppo sugli enti locali. Se Roma non ascolta, bisognerà agire insieme agli altri sindaci, senza distinzione di parte politica. Il Comune di Genova, più di altri, si trova alle prese con una pesante situazione debitoria”.
Precisa “credo che si debbano chiarire alcune cose: la vita di un comune e le responsabilità del suo sindaco non sono un mondo a parte, è troppo comodo per il Governo scaricare i costi della crisi sugli enti locali: sta imponendo la tassa sulla casa, come se fosse comunale, ma l’incasso, escluse eventuali addizionali, va a Roma. I proprietari di seconda casa vengono trattati in maniera punitiva. Ricordo che si tratta in maggioranza di persone che, dopo aver pagato le tasse, con i propri risparmi comprano piccoli appartamenti in località di mare, non certo da vip, o in campagna. Le pertinenze della prima casa, come garage e cantine, verranno calcolate con l’aliquota della seconda casa. I proprietari di rustici e fienili in disuso li stanno abbattendo nottetempo per non pagarli come seconda casa”.
Vinai continua: “Anche l’Imu sulla prima casa è comunque iniqua. Penso al peso intollerabile che avrà sulle famiglie o sugli anziani soli, che magari abitano in una casa un po’ più grande della media (è una situazione tipica di Genova) e che saranno costretti a pagare una nuova tassa in molti casi d’importo vicino ad una mensilità della pensione. Qui siamo di fronte alla proletarizzazione del ceto medio”.
Il candidato sindaco conclude: “La vita di una comunità locale non è chiusa in sé, ci sono scelte nazionali e persino globali che vengono ad incidere sulla vita e nelle tasche di tutti, e forse è meglio rendersene conto in tempo”.