Novara. Alberto Malesani parte seconda, si riparte da Novara, partita per nulla facile. Malesani riporta un po’ di energia ed entusiasmo, non asseconda i brontolii presidenziali e piazza un 4-4-2 con i soliti Modesto e Moretti larghi, Kaladze e il rientrante Granqvist centrali, Rossi e Sculli esterni alti, Veloso e Biondini in mezzo al campo, punte Gilardino e Palacio.
Un 4-4-2 semplice, quadrato, che sacrifica soprattutto Sculli che al sacrificio è dedito. Il Genoa sblocca la partita già al 7 con un tiro di Palacio deviato da Rossi e fino al 15’ domina compassato la partita.
Poi il 3-4-2-1 del Novara comincia a mettere in apprensione la difesa rossoblù. Dalla pressione della squadra piemontese non escono fuori mai occasioni da gol importanti. La prima parata importante di Frey arriva al 30’ su tiraccio da fuori di Garcia. Un giro di lancette e il Genoa fa paura con Gilardino lanciato in contropiede, ma guadagna solo un calcio d’angolo. Dall’altra parte Jeda ha l’occasione buona sulla testa, ma non riesce ad angolare adeguatamente. Il Genoa va al riposo in vantaggio.
Il secondo tempo ha un inizio più affannoso, Malesani toglie Sculli e mette Jankovc. Il primo grande pericolo arriva al 54’ quando Frey si allunga su un diagonale da sinistra di Rigoni. Porcari prova da lontano a infastidire Frey, che para a terra.
Il Genoa si chiude, soffre la circolazione del pallone e nell’ultima mezzora fa avvicinare il Novara ai limiti dell’area.
Per quanto il Novara non avesse mai fatto azioni così pericolose, il pareggio sembra l’inevitabile percorso dell’inerzia della partita: cross da sinistra, rinvio di Frey sui piedi di Mascara che da fuori la mette imparabilmente nell’angolino. Con un Novara così vivace la partita si fa dura.
Il Genoa si scuote, azione Jankovic-Palacio-Rossi-Palacio e palla che si schianta sulla traversa. Il Novara riprende a giocare e dalla stessa mattonella di Mascara è Rigoni a sfiorare la traversa. Al 75’ dopo un cross di Caracciolo ancora Rubino trova un buon colpo di testa. Partita spezzettata, con Palacio che con qualche giocata tiene in apprensione la difesa piemontese.
Al 90’ con il Genoa sotto assedio, Biondini recupera un palla importante e va via in contropiede: steso da Caracciolo, piemontesi in dieci uomini. Cinque minuti di recupera con il Novara che non si placa neppure in inferiorità numerica.
Il Genoa soffre fino all’ultimo ma con i denti riesce a tirare fuori il meglio da una partita complicatissima. Toglie alla squadra piemontese ogni velleità di salvezza, ma rimane un Genoa impacciato. Mercoledì contro il Cesena sarà decisivo vincere.