Il coraggio non basta ma conforta in chiave salvezza: Milan-Genoa 1 a 0

Milano. Il Genoa si presenta alla sfida di San Siro contro un Milan che pur in leggera crisi rimane la seconda forza del campionato, con la buona notizia del Lecce, dove il Napoli ha vinto per due a zero. Con meno pressione può affrontare il match proibitivo e lo fa con De Canio che, come logico, cambia le carte in tavola.

Frey in porta, Granqvist, Kaladze centrali difensivi, Moretti a sinistra e Sculli come laterale destro basso, centrocampo foltissimo: Belluschi davanti alla difesa, poi Biondini, Kucka, Jankovic e Birsa, punta Palacio. Insomma un 4-5-1 mascherato da 4-3-3. Comincia con un burrascoso tiro a segno. Milan padrone del campo, ma Genoa aggressivo che non rinuncia alle ripartenze.

All’8’ palla gol per i rossoblù con una bella incursione di Kucka, interviene Alessandro Nesta con il braccio ma l’arbitro non concede la massima punizione che ci stava tutta. Il Milan risponde al 12’ con Abate che trova un insidioso tiro cross.
Al 16’ Kucka servito da Birsa prova un tiraccio dai 25 metri, poco efficace ma utile a mettere paura alla difesa rossonera. Il Milan non riesce a trovare il bandolo della matassa e il Grifone riesce a tenere la palla lontano dalla sua area.  Al 22’ buona azione manovrata dei rossoneri, Nocerino cerca in area Ibrahimovic anticipato benissimo da Sculli.

Al 30’ si accende El Shaarawy, gioco di prestigio su Moretti, scavetto Granqvist ferma la palla, Frey che era rimasto in piedi blocca. Passa qualche minuto, punizione di Ibrahimovic, mischia e la difesa sbroglia. Dall’altra parte Jankovic ha una buona palla ma spreca. Al 40’ buco nella zona centrale, parte El Shaarawy, uno contro uno contro Granqvist, alla meglio il difensore rossoblù.

Il Genoa riparte bene in contropiede, da un fallo guadagnato da Palacio, Birsa cerca la testa di Granqvist, respinge Abbiati. Finisce il primo tempo con un Genoa davvero confortante.

Ricomincia il secondo tempo a formazioni immutate. Il Milan preme ma il Genoa non rinuncia a pungere: al 48’ minuto Nesta ferma Palacio prima che si presenti a tu per tu con Abbiati. Passa un minuto e Kucka mette in mezzo una palla insidiosa.

Il Genoa ha tre potenziali occasioni con tre percussioni di Palacio, Kucka e Kaladze. Dopo l’inizio veemente dei rossoneri, al 60’ più Genoa che Milan. Neanche il tempo di pensarlo cross da sinistra, botta di Boateng e intervento prodigiosio di Biondini. Cambia l’inerzia della partita e il Milan adesso più che pigro appare paziente e procede a fiammate. Allegri decide di mettere dentro Antonio Cassano e Boateng, escono El Shaarawy e Van Bommel. Milan con più qualità e con più trazione anteriore. Si sveglia Ibrahimovic, gran botta da dentro l’area, si supera Frey. Al 61’ triangolazione Cassano-Abate-Ibrahimovic, poi Emanuelson mette fuori di poco.

Al 66’ il Genoa rimette il naso nella metà campo rossonero, con un tiro centrale e forte di Jankovic. Passano due minuti e una temibile incursione di Belluschi ha poca fortuna. De Canio mette dentro Carvalho e fa uscire Birsa, prepara la squadra al fortino. Il Milan preme e un fallo di Jankovic merita il secondo cartellino, Grifone in dieci per 20 minuti. Ibrahimovic spreca la punizione, nel proseguimento dell’azione e Muntari che trova un Frey reattivo. Al 76’ trova lo spazio giusto Cassano che sfiora il palo.

Il gol è nell’aria e il Milan lo trova con Boateng che raccoglie un pallone dalla sinistra e trafigge Frey. Il gol è arrivato al cinque minuti dalla fine. Il Genoa con molti giocatori esausti e ridotto in dieci uomini non ha la forza per provare a far male. De Canio ha cambiato modulo, uomini e mentalità. Partita coraggiosa e di cuore che fa ben sperare per le prossime.

Peccato non poter contare sull’urlo di Marassi nelle prossime partite.

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