Genova. Onofrio Garcea e Giuseppe Abisso, accusati di concorso in usura aggravata dal metodo mafioso, sono stati condannati a nove anni di carcere dai giudici del tribunale penale di Genova.
Il pm Alberto Lari aveva chiesto 12 anni di reclusione per Garcea e nove anni per Abisso. I giudici hanno anche confermato il sequestro dei beni di Garcea (una vettura, il bar intestato al figlio e un conto corrente) e di Abisso (un’auto e un conto corrente).
Alla lettura della sentenza era presente solo Garcea, detenuto nel carcere di Bari perché coinvolto nella maxi inchiesta che, nel luglio 2010, aveva portato in carcere 300 presunti affiliati alla ‘ndrangheta del Nord Italia. Abisso invece è agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa i due imputati avrebbero usato intimidazioni per ottenere la restituzione di prestiti concessi con interessi di circa il 20% mensili nel periodo tra il 2009 e il 2010.