Genova. Un pomeriggio surreale quello che hanno vissuto oggi i tifosi del Genoa. Prima hanno assistito impotenti alla débacle dei rossoblù, andati sotto di 4 gol in casa contro il Siena; poi, ancora una volta inermi, hanno dovuto subire la contestazione alla squadra di uno sparuto gruppo di ultrà che ha portato a un’interruzione della partita di ben 40 minuti.
Circa 300 ultrà, dopo il quarto gol del Siena si sono spostati dalla Nord verso i distinti e da lì si sono assiepati sopra il tunnel di accesso al campo. Da lì è partita la contestazione con lancio di petardi e richiesta ai giocatori del Genoa di togliersi la maglia: lo hanno fatto tutti, tranne Sculli che, dopo alcuni minuti, è riuscito a mediare con gli ultra consentendo in extremis la ripresa della partita.
Una partita che ha perso ogni senso calcistico (è poi finita 4 a 1 per il Siena) ma che ha fatto scattare la rabbia della maggioranza dei tifosi che hanno contestato i contestatori al Ferraris e si sono scatenati sui social network: “I soliti imbecilli”, “E’ la fine del calcio” questo il tono dei numerosissimi commenti.
Ora il Genoa dovrà lottare più che mai per la salvezza, a cominciare dalla partita di mercoledì a San Siro contro il Milan.
Del pomeriggio di oggi, che si è concluso con qualche fischio e il solito sparuto gruppo che ha voltato le spalle al campo negli ultimi venti minuti della partita, resta una sensazione di amarezza e qualche tifoso su facebook comincia a guardare al futuro: “se dovessimo mai salvarci sul campo (cosa impossibile, ma possiamo sperare) e poi dovessimo retrocedere per punti di penalizzazione dovuti a questa bella scenetta? verranno i vari rossi e sculli a chiederci di toglierci maglie e sciarpe? si, ce lo meriteremmo”.