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Genoa, a Pegli lo psicologo De Canio ospita il ct Prandelli

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Pegli. Il Grifone è uscito da San Siro con l’ennesima sconfitta stagionale; di positivo c’è la ritrovata voglia di fare bene, una voglia necessaria per allontanare lo spettro della retrocessione. Merito dello “psicologo” Gigi De Canio. Il nuovo tecnico rossoblù è stato capace di rivitalizzare i giocatori facendo leva sul loro orgoglio.

Ha parlato con ogni singolo elemento della rosa messagli a disposizione dal presidente Preziosi, ha cercato di ridare fiducia e motivazioni ad un gruppo pesantemente scosso dall’inaspettata posizione di classifica e dall’epocale contestazione dei tifosi.

A Milano il Grifone ha retto sullo 0-0 fino a una manciata di minuti dal termine della gara. In 10 e contro i rossoneri in corsa per il titolo non ci si poteva aspettare molto di più. Non era quella la gara su cui si puntava per strappare dei preziosissimi punti salvezza. È stata un buon test, ha dimostrato a tutti che il Genoa può giocarsela contro chiunque.

Adesso non resta che dimostrarlo in casa del Bologna, si gioca domenica alle 12.30. A Pegli gli allenamenti (blindati) sono ripresi ieri. De Canio potrà contare su Mesto e Rossi (squalifiche scontate) ma dovrà fare a meno di Jankovic, Bovo, Antonelli e Constant.

C’è un 11 titolare da rivoluzionare e chissà quali consigli dispenserà questa mattina il ct Prandelli. L’allenatore della nazionale azzurra è a Pegli, ennesima tappa del tour che lo ha portato sui campi d’allenamento di ogni club.

Ha incontrato i “suoi” Frey e Gilardino, nel comune passato a Firenze i tre fecero scintille. E proprio per l’attaccante la visita del tecnico ha avuto un sapore particolare. L’attaccante rossoblù non ha mai fatto mistero di puntare a una maglia azzurra per gli imminenti europei. Difficile però che il suo sogno possa trasformarsi in realtà. Le sue prestazioni al momento non hanno fatto altro che allontanarlo dalla nazionale. Mancano quattro partite di campionato, servirebbero gol a grappoli e prestazioni da 9 in pagella per far ricredere Prandelli e i tifosi genoani tutti.

Bologna, Cagliari, Udinese e Palermo i 4 possibili bersagli per il Gila: dai suoi gol potrebbero passare salvezza e l’ultimo treno utile per gli europei.

E poi c’è Mangia, l’allenatore esonerato del Palermo di Zamparini dopo poche giornate dal via del campionato. Più volte è stato accostato alla panchina del Genoa, ecco la sua replica: “Non ho avuto nessun contatto con il Genoa. Se dovesse accadere però non ne farei un problema di categoria. Serie A o Serie B è indifferente, basta che ci siano idee chiare. Insomma unità di intenti tra società, allenatore e squadra”.

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