Genova. Dopo la proiezione del film Diaz, gli animi non si placano e sono arrivate anche minacce ai giudici che hanno indagato sulla polizia per i fatti del G8. Una busta contenente intimidazioni, infatti, è stata recapitata in Tribunale.
Tornando ai fatti di quella notte, si svolgerà nei giorni 11,12,13,14 e 15 giugno a Roma l’ultimo capitolo del processo del G8 del 2001 relativo alle violenze all’interno della scuola Diaz. Il processo di appello si è chiuso nel maggio 2010 con 25 condanne di colpevolezza che hanno colpito anche alcuni altissimi funzionari della polizia di Stato.
Sulla sentenza incombe il rischio della prescrizione: se il reato di calunnia si è già prescritto, per i vertici della polizia resta in piedi il reato di falso per il quale la prescrizione scatta dopo 12 anni e mezzo dal fatto. A giugno, la quinta sezione della Cassazione potrebbe confermare la sentenza d’appello oppure rinviare gli atti a Genova.
In quest’ultimo caso si potrebbe superare la fatidica scadenza del 21 gennaio 2013, che vanificheranno questi lunghi anni di processi. Prescrizione a rischio anche le il reato di lesioni di cui sono imputati i poliziotti appartenenti al disciolto nucleo antisommossa costituito all’interno del Reparto mobile di Roma e comandato da Vincenzo Canterini.
Nel processo Diaz sono coinvolte circa 90 parti civili, tra queste alcune che hanno documentato lesioni permanenti in seguito alle violenze di quella che un poliziotto presente quella notte definì una “macelleria messicana”.