Cronaca

Comuni in crisi di liquidità, Miceli: “Genova non corre rischio. Su Imu battaglia politica”

franco miceli

Genova. Chiuso ufficialmente il rendiconto di bilancio 2011 del Comune di Genova con 25 voti a favore, 14 contrari (dell’opposizione e dei consiglieri del Gruppo Misto, Manuela Cappello e Franco Maggi) mentre non hanno votato i consiglieri di Verdi e Rifondazione Comunista, Luca Dallorto e Antonio Bruno.

“Il rendiconto si è chiuso con un sostanziale pareggio – spiega l’assessore al Bilancio, Franco Miceli – nonostante le forti difficoltà dovute a tagli e riduzioni statali”. Coperto il disavanzo e “assorbiti anche i mancati introiti delle vendite immobiliari”, il Comune di Genova ha rispettato anche le strette maglie del patto di stabilità “grazie al patto di regionalizzazione”, sottolinea Miceli che aggiunge: “abbiamo colmato i ritardi e siamo riusciti a pagare i fornitori per il 2011. Mi ritengo soddisfatto”.

Su 128 milioni di spesa corrente il comparto sociale “è rimasto inalterato”. Differente la visione dai banchi di opposizione, i cui consiglieri hanno presentato 850 ordini del giorno. “Genova rimane uno dei Comuni più indebitati d’italia, abbiamo un disavanzo di 24 milioni di euro ma pensiamo ci possano essere altri buchi nascosti nelle pieghe del bilancio”, ha detto il capogruppo Pdl, Matteo Campora. Gran parte dei documentati presentati dalla minoranza è stata ritenuta inammissibile, al contrario dell’ordine del giorno per la nuova giunta sull’Imu.

“Nonostante non riguardasse il rendiconto – spiega Miceli – lo abbiamo accolto come raccomandazione, simbolo di una battaglia politica di cui tutti ci facciamo promotori” per rivedere quella che è “una mini patrimoniale che va a penalizzare le fasce deboli, come i proprietari della prima casa, o chi affitta a canone concordato”. La partita sull’Imu è ancora incerta, con il governo che entro settembre potrebbe anche rivedere le aliquote base. “Colpisce il bene e non il reddito personale, andrebbe differenziato chi ha una prima casa e chi ne possiede tre” sottolinea Miceli. In attesa di vedere cosa succederà, Genova, come gli altri maggiori Comuni, procede con l’esercizio provvisorio, con una spesa monitorata mensilmente in cui “è garantita la continuità dei servizi”.

Ma proprio oggi il presidente dell’Anci Graziano Delrio ha lanciato l’allarme: da giugno molti Comuni in crisi di liquidità non saranno in grado di pagare fornitori e dipendenti. “Su Genova questo rischio non c’è – commenta Miceli – quando abbiamo deciso di non approvare il bilancio, abbiamo anche dettato linee guida, paletti e limiti sulla spesa mensile per preservare i conti del Comune fino alla fine dell’anno”.

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