Cronaca

Collina di Lavagna, il j’accuse di Legambiente e Italia Nostra: “Meta eletta per la rapallizzazione”

lavagna wikipedia

Lavagna. “Passano gli anni, cambiano le giunte, ma la collina rimane la meta eletta per la rapallizzazione di Lavagna”. Su quello che “sembra un gioco di parole”, ma è “è un argomento serissimo”, Legambiente Cantiere Verde e Italia Nostra Tigullio hanno appena lanciato il loro j’accuse attraverso Facebook.

Torna dunque di attualità l’annosa storia della conservazione delle caratteristiche agrarie e della tutela paesaggistica della collina di Lavagna. “Circa 1/3 del Consiglio Comunale lavagnese – spiegano in una nota Massimo Maugeri e Annamaria Castellano per Italia Nostra sezione Tigullio – è dovuto uscire dall’aula per incompatibilità dovuta a presunti interessi personali su una recente votazione riguardante possibilità di trasformazione abitativa di costruzioni di servizio sulla collina. E fin qui nulla di strano, il paese è piccolo, un consigliere non può scendere dal cielo e non avere molto concreti coinvolgimenti sul territorio. Quello che è stancante, assurdo, è che passano gli anni, cambiano le giunte, ma la collina rimane la meta eletta per la rapallizzazione di Lavagna”.

Ripercorrendo le ultime tappe, nel biennio 1993/4 durante la stesura del Prg. si è assistito a “una serratissima lotta con assemblee e mezze sollevazioni popolari per bloccare una strada a scorrimento veloce a mezza collina con varie ed eventuali”. Nel 2004 la “Giunta Mondello agli sgoccioli, ha effettuato un tentativo di liberalizzare totalmente le costruzioni in collina in variante al Prg”. Oggi, “dopo accurata e necessaria indagine sulla situazione delle costruzioni in collina (2005/7) e loro catalogazione a fini urbanistici, torniamo al punto di partenza”, scrivono ancora i due ambientalisti.

Dal 2002 al 2012, la sezione Tigullio di Italia Nostra ha prodotto 27 tra lettere, esposti e segnalazioni in Comune riguardanti la collina, tra cui un documentato fascicolo e una raccolta firme.

“Non bisognerebbe ricordare, ma ricordiamo comunque, che la collina di Lavagna è soggetta a vincolo paesistico, D.Leg. 42/04, più vincolo monumentale Chiesa di S. Giulia e area di rispetto, più zona agraria di pregio, più Corridoio Paesistico Ambientale. ecc. Se Lavagna, che ha come unica bellezza la sua collina verde che si specchia in mare, diventasse come Sampierdarena (con tutto il rispetto), chi verrebbe più a Lavagna? chi potrebbe magnificare la sua vocazione turistica? Sono anni che diciamo che la miope politica del costruire comunque sta tirando il collo alla gallina dalle uova d’oro”.

In questo periodo “vanno molto i garages sotterranei, le piscine (a volte abbinati), non mancano mai le strade. E non sono neanche aiuti all’economia, anche se vengono spesso fatti passare come mantenimento degli agricoltori sul territorio”. Tali interventi sono “esclusivamente residenziali, ed esclusivi”.

Al contrario secondo Legambiente e Italia Nostra il tessuto agricolo soffre di mancanza di manutenzione e i veri agricoltori si impegnano con altri sistemi per mantenere la loro produzione di pregio. “La collina – concludono – avrebbe bisogno, dopo il lavoro fatto per censire, di una rigida moratoria su tutti gli interventi costruttivi che non siano di vero ripristino, con tecniche tradizionali, di terrazzamenti, sentieri e opere idrauliche”.

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