Genova. “Sarà il consiglio federale a decidere ma è chiaro che la rimozione di Belsito non basta”. Lo ha detto il sindaco di Verona Flavio Tosi, arrivato questa mattina a Genova per sostenere la candidatura di Edoardo Rixi. Su Belsito Tosi non si pronuncia “Gli avrò parlato una volta” dice, ma molta responsabilità ce l’ha con chi lo mise lì: “Adesso stiamo a vedere l’attività di indagine che spero sia veloce. Se uscirà pulito meglio, se andasse diversamente bisognerà andare a vedere chi l’ha portato nel movimento e si è assunto la responsabilità di dargli quel ruolo”.
Concorda Edoardo Rixi: “E’ chiaro che prima di arrivare a nominare il cassiere di un partito occorre informarsi bene e fare delle considerazioni di merito. Se questo in passato non è stato fatto bisognerà per il futuro farlo perché un episodio come questo fa male alla Lega, ai militanti e a tutta la città”.
“Ci saranno i congressi, ci saranno le assemblee, bisognerà discutere con i militanti su quella che dovrà essere un’azione energica per far capire che la Lega è sempre la Lega della base, di persone oneste che ci mettono la faccia e che non hanno voglia di vedersi sui giornali per colpa di qualcuno” dicono Tosi e Rixi.
“A giugno ci saranno i congressi della Lombardia e del Veneto. Dopodiché sarà il consiglio federale nuovo a stabilire se tenere un congresso federale”.
Rispetto a Bossi però il sindaco di Verona non ha dubbi: “Penso che tutti su Umberto Bossi pensino due cose: anzitutto che Bossi è uno che dei soldi non si approfitta proprio per come è lui e parlo di lui personalmente; in secondo luogo che lui è la storia della Lega, che ha portato la lega dove è adesso pagando personalmente in salute”
Tosi ha parlato anche della necessità di rivedere la legge del finanziamento pubblico ai partiti: “Trovo anche normale che in maniera e in misura corretta i partiti siano finanziati dallo Stato altrimenti chi ha i soldi si fa il partito, gli altri no”.
Il problema secondo Tosi sta nella “nella misura e nella maniera di questo finanziamento. La misura perché è chiaro che se un partito investe milioni, al di la della Tanzania che è una scelta che si fatica a comprendere, vuol dire che riceve dallo Stato troppi soldi”.
“In teoria un partito dovrebbe essere rimborsato per quello che spende, non mettere da parte milioni, perché si tratta di soldi pubblici non di soldi del partito. La maniera corretta sarebbe poi rimborsare le spese elettorali rendicontando ciò che si è effettivamente speso, dalla sede ai manifesti, invece per come è fatta la legge qualsiasi tesoriere fa quello che vuole perché a ogni partito spetta una cifra e non occorre rendicontare nulla”.