Genova. Il cardinale Angelo Bagnasco è intervenuto sulle scuole paritarie, argomento storicamente spinoso per il Paese e che spesso mobilita le proteste di giovani studenti. “Bisogna insistere perché lo Stato si decida nella programmazione a dare le risorse giuste alle scuole paritarie, tra cui quelle cattoliche, riconoscendo che le scuole paritarie, cattoliche e non cattoliche, fanno parte del sistema scolastico italiano, sono scuole pubbliche e non private”.
Il presidente della Cei ha parlato così al convegno ‘La Scuola Cattolica e le Nuove Sfide dell’Educazioné. “Se non viene finanziata, alla scuola paritaria, cattolica o meno, ci va soltanto chi può permettersi la retta, anche se per una parte degli alunni è totalmente gratuita”.
E’ stato più volte dimostrato – ha proseguito Bagnasco – che le scuole paritarie consentono allo Stato di risparmiare circa 5 miliardi e mezzo di euro l’anno, dato che lo Stato versa loro meno di cinquecento milioni di euro, mentre i costi che dovrebbe sostenere se tutti quegli alunni frequentassero le scuole statali sarebbero di almeno 6 miliardi”. “I contributi versati in vario modo alle scuole paritarie – ha aggiunto – sono quindi un investimento e non un privilegio confessionale. E comunque sono insufficienti, dato che ogni anno qualche decina di scuole cattoliche sono costrette a chiudere per gravi difficoltà economiche”.
Bagnasco ha poi ricordato che la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la Costituzione italiana e la legislazione più recente riconoscono “formalmente la libertà di scelta educativa tra i diritti essenziali della persona”. Ma – ha precisato – “a fronte di tante ‘dichiarazioni’ non ci sono altrettante ‘realizzazioni’. E il diritto di offrire ai propri figli un percorso scolastico corrispondente al modello educativo della famiglia rimane troppe volte disatteso”.