Economia

Amt, secco “no” dei sindacati al nuovo piano finanziario: “Non possono pagare lavoratori e cittadini”

autobus amt

Genova. I sindacati hanno risposto no al nuovo piano finanziario presentato questa mattina da Amt. “L’azienda ci ha presentato un piano di recuperi sia interni che esterni, come avevamo preventivato già dalla settimana scorsa – spiega Antonio Cannavacciuolo, Uiltrasporti – l’idea di Amt, in particolare, è quella di recuperare il 12% aumentando i turni di lavoro al personale di guida e prevedendo un sistema di cassa integrazione a rotazione per gli impiegati”. E ovviamente i sindacati non potevano accettare queste proposte.

“I tranvieri, che sono circa 1700, hanno già fatto molte ore in più di quanto era previsto, ma questi sacrifici non sono serviti a nulla – prosegue il sindacalista – quindi abbiamo ribadito il nostro forte no alle proposte dell’azienda. Anche per quanto riguarda gli impiegati, si rischia di mettere in crisi intere famiglie”.
Qualcosa, però, è cambiato, ma non in meglio.

“Il piano finanziario è stato deliberato anche dal Comune, che dando il via libera all’azienda sta contravvenendo a tutti gli impegni presi in precedenza – dice Cannavacciuolo – il problema è che il mandato della sindaco Vincenzi sta per scadere e noi non sappiamo con chi confrontarci, visto che ancora non si può sapere chi sarà alla guida di Genova”.I sindacati, infatti, hanno già lanciato un appello ai candidati sindaci, ma fino ad ora non è arrivata nessuna risposta.

Le preoccupazioni continuano a crescere, quindi. “Come sempre l’azienda ha usato una sorta di tono ricattatorio, dicendo che se non acconsentiremo, a giugno si rischierà di dichiarare il fallimento – dichiara il rappresentante della Uiltrasporti – Noi ricordiamo ancora una volta che non è colpa dei lavoratori se il Comune non ha versato i 20 milioni di euro che erano previsti per il 2012 e che non si possono fare pagare le colpe di altri ai lavoratori e ai cittadini di Genova ”.

I sindacati non mollano e se sono pronti a nuovi incontri e confronti, “ma per parlare di soluzioni fattibili e non di assurdità”. “

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