Genova. Terminato il tempo per i sondaggi, gli ultimi colpi della campagna elettorale genovese li batteranno i big nazionali, che a partire da oggi e per due settimane sfileranno nel capoluogo ligure per tirare la volata ai rispettivi candidati sindaco.
Dopo Antonio Di Pietro e Beppe Grillo (una settimana fa) oggi il leader nazionale Angelino Alfano presenterà i candidati della lista Pdl a Genova, lanciando così al rush finale il candidato del centrodestra Pierluigi Vinai, entrato nella competizione elettorale in ritardo rispetto agli avversari per le difficoltà interne al partito.
A quella che è, a tutti gli effetti, una vera convention – i lavori inizieranno dalle 16 nella Sala Del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale – parteciperanno anche i candidati sindaco degli altri comuni liguri al voto.
Un’ora più tardi, alle 17.30 in Largo Pertini (De Ferrari), toccherà al leader di Sel, Nichi Vendola per la seconda volta nel capoluogo ligure dopo che alcuni mesi fa arrivò per battezzare insieme a Don Gallo un allora “sconosciuto” Marco Doria in corsa per le primarie del centrosinistra.
Per due candidati, Vinai e Doria, che hanno fatto della indipendenza la loro bandiera, facendo fare un passo indietro ai partiti, arriveranno dunque nello stesso giorno i big dei partiti a sostegno. Inevitabili gli intrecci con la politica nazionale: Alfano, che in termini di popolarità potrebbe in parte scontare il malcontento nei confronti del Governo Monti, forse in vista delle amministrative sembra piuttosto volersi smarcare dall’impegnativo ABC (Alfano, Bersani, Casini) anche se nelle ultime dichiarazioni ha tenuto a sottolineare che “le comunali non saranno un test politico”. A cui si va poi ad aggiungere la sibillina uscita rimbalzata ieri sui media: “Subito dopo le amministrative io e Berlusconi annunceremo la più grossa novità della politica italiana dal 1994”.
Dal suo canto, Nichi Vendola, atteso solo un’ora più tardi in Largo Pertini dove incontrerà Marco Doria, non è al punto massimo della popolarità, con la stessa Sel sfiorata dal vento dell’antipolitica. E se il leader non cede e paragona Grillo al Berlusconi del ’94, la risposta a distanza arriva dal presidente della Regione, Claudio Burlando, che con un Tweet mattutino sembra toccare il tempo al leader di Sel: “per smontare Grillo – scrive il governatore sul social network – la politica deve parlarne poco, meglio niente, e comportarsi bene. è così difficile capirlo?”. Anche a Massimo D’Alema, in visita lunedì pomeriggio a Sestri Ponente, potrebbero fischiare le orecchie.