Arenzano. Giuliano Pisapia aprì la strada a un tripudio arancione a cui il Partito Democratico si unì agevolmente riuscendo a conquistare una città che per decenni era stata inaccessibile.
Poi altre debacle qua e là sparse per l’Italia, fino ad arrivare anche alla sconfitta di Marta Vincenzi, sindaco uscente di Genova e Roberta Pinotti, senatrice del Partito Democratico. Ad aggiudicarsi la vittoria nelle primarie genovese, come noto, è stato Marco Doria, indipendente sostenuto da Sinistra e Libertà.
E’ passata qualche settimana, ci siamo spostati di pochi km arrivando dal comune di Genova quello di Arenzano e non cambia la musica: il Partito Democratico che esprime sì stavolta un unico candidato, ma che non può impedire ad altri due suoi uomini che, rinunciando alla tessera, si candidano erodendo voti e consenso al candidato ufficiale.
A trarne vantaggio Maria Luisa Biorci, e ancora Sinistra e Libertà che l’ha sostenuta. In questo caso, fra l’altro, non funziona neanche il discorso relativo alla faccia nuova. Biorci infatti è stata assessore alle ai servizi sociali della Giunta Gambino: Il sindaco uscente ha eroso molto il consenso del Partito democratico con una gestione che molti hanno ritenuto disinvolta della cosa pubblica.
Sarà interessante capire se Biorci e Sel sapranno far fruttare questo successo anche per le elezioni decisive di maggio. Ma al di là di queste valutazioni è certo che il Partito democratico subisce un’altra sconfitta, per quanto sia stato proprio Lunardon (neo segretario provinciale del Partito democratic) il primo a chiamarla per farle i complimenti.